12.02.2005

comunicato stampa, STATO DI AGITAZIONE

STATO DI AGITAZIONE IN FELTRINELLI
SCIOPERO DEI DIPENDENTI IL 17 DICEMBRE



STATO DI AGITAZIONE.
I lavoratori Feltrinelli hanno dichiarato lo stato di agitazione in conseguenza della situazione di scontro con l’azienda creatasi negli ultimi mesi in relazione al rinnovo del contratto integrativo aziendale, firmato nel 2001 e scaduto nel marzo 2005.

SCIOPERO.
In seguito al rifiuto di tutte le richieste avanzate nella piattaforma rivendicativa e all’atteggiamento di chiusura della dirigenza aziendale, è stato annunciato lo sciopero per la giornata del 17 dicembre.

LE RICHIESTE
In sede di rinnovo contrattuale i dipendenti Feltrinelli, tramite i rappresentanti sindacali, hanno avanzato una serie di richieste (cfr. allegato) che riguardano:
- La tutela delle condizioni e degli orari di lavoro
- L’adeguamento del salario
- Il programma di formazione
- La trasparenza sulle modalità di calcolo e distribuzione del premio variabile
- Il maggior coinvolgimento dei dipendenti, tramite RSU, nell’organizzazione del lavoro
- L’omologazione del trattamento dei dipendenti, estremamente diversificato a seconda del punto vendita per cui vengono assunti (ci sono profonde differenze fra i contratti di Megastore, Librerie, Village e Ricordi derivanti dalla rapida espansione del Gruppo a seguito delle recenti acquisizioni e fusioni societarie)

La situazione attuale del Gruppo Feltrinelli è cambiata profondamente dal 2001: ragioni e timori concorrenziali si sono tradotti con successo in obiettivi di consolidamento della leadership del Gruppo, che si propone come interlocutore privilegiato di tutto il mercato culturale italiano. Lo testimonia l’ambizioso piano di investimenti intrapreso, che prevede l’apertura di nuovi punti vendita in numerose città, l’espansione fortissima della catena “Village”, l’ambizioso progetto Grandi Stazioni.
Le richieste dei lavoratori sono legittimate dalla consapevolezza che i risultati del gruppo sono dovuti anche all’impegno profuso in questi anni dai dipendenti.

PERCHE’ UNO SCIOPERO?
LE TAPPE DEL CONFRONTO

12-13 ottobre.
Incontro del Coordinamento Nazionale dei Delegati con l’azienda: nessuna richiesta viene accolta.
Dopo aver comunicato l’esito negativo della trattativa, è stato sottoposto un questionario ai dipendenti:
- Siete disposti ad accettare le condizioni proposte dall’azienda? Risposta unanime: NO.
- Indicate 4 punti dell’ipotesi di piattaforma proposta che ritenete irrinunciabili. Risposta: Sfera di applicazione contrattuale, trattamento economico, formazione differente gestione della turnistica.

Per più di un mese la dirigenza aziendale tace.

24 novembre: il Coordinamento Nazionale dei Delegati, rappresentate le città di Milano, Roma, Napoli, Genova, Bologna, Firenze e Bari, dichiara lo stato di agitazione come strumento per rilanciare la trattativa con l’azienda e coordina le iniziative di mobilitazione a livello nazionale, tra cui viene annunciato lo sciopero dei lavoratori Feltrinelli per il 17 dicembre e minacciato il blocco degli straordinari (risorsa vitale per i punti vendita nel periodo natalizio).




25 novembre: gran parte dei dipendenti aderisce allo sciopero generale contro la Finanziaria, caratterizzando fortemente la propria partecipazione con lo scontro in corso per il rinnovo del contratto interno.

9 dicembre – cosa accadrà?
A seguito della dichiarazione di sciopero, finalmente, viene fissato dai rappresentanti aziendali un incontro per riaprire la trattativa.
Pur soddisfatti di aver finalmente la possibilità di un nuovo confronto, ribadiamo la fermezza sui punti considerati irrinunciabili, che riguardano la garanzia di poter lavorare in un ambiente dignitoso e in condizioni accettabili, di ricevere un trattamento rispettoso e uno stipendio adeguato al lavoro svolto e al costo della vita delle città in cui viviamo.

17 dicembre: sciopero?
Se il 9 dicembre non verrà raggiunto un accordo soddisfacente, e se ancora verrà contrapposto un muro di gomma alle richieste dei dipendenti…non ci resterà altra scelta che quella dello sciopero.
Una scelta difficile per i lavoratori che, in un periodo cruciale come quello natalizio, mettono a rischio il conseguimento del premio variabile legato al raggiungimento del budget annuo.
Una soluzione estrema per sottolineare la ferma determinazione dei lavoratori e per denunciare la situazione di disagio in cui si trovano e l’indifferenza con cui vengono trattati.