4.18.2006

Rassegna stampa

IMPORTANTE

E' importante mandare all'indirizzo mail del blog blogeffelunga@hotmail.it tutti gli articoli che avete raccolto sullo sciopero di sabato scorso e su quelli che verranno nei prossimi giorni.
( magari qualche lettore dalla sede riesce a mandarci tutta la rassegna stampa!!!)
Dobbiamo pubblicarli tutti sul blog

Saluti a tutte e tutti


12 Comments:

At 4/18/2006 2:27 PM, Anonymous Anonimo said...

articolo apparso sul manifesto

Feltrinelli supermarket, ora conosce lo sciopero
Per la prima volta in 50 anni si fermano i lavoratori della catena di librerie dipendenti dal marchio storico Snaturamento dell'offerta, ormai omologata ai «criteri di mercato», peggioramento delle condizioni di lavoro e dei livelli salariali, precarietà

«Scusandoci per i disagi che oggi potremmo arrecarvi, vi chiediamo per questa giornata di astenervi dagli acquisti presso i nostri negozi, per rafforzare la nostra lotta e difendere le vostre librerie e i vostri negozi di dischi». E' una parte del testo del volantino che ieri (con replay nei prossimi giorni) è stato letto agli abituali clienti delle librerie Feltrinelli e dei negozi Ricordi.
Dopo un anno di trattative per il rinnovo contrattuale, minacce di mobilitazioni poi scongiurate, è infine partito lo sciopero dei lavoratori della Feltrinelli: ieri ha cominciato Milano (sciopero anticipato per eludere la direzione e mini- corteo con volantinaggio nei pressi del Duomo), a Roma (con protagonisti i lavoratori dello storico negozio in via del Corso e della Feltrinelli più grande d'Italia, quella di piazza Argentina), ma anche a Pescara, Ancona, Piacenza e via via nella giornata, in un frenetico tam tam telefonico, anche a Napoli e Salerno.
Martedì 18 aprile toccherà a Genova, poi ad altre città: «E' stata scelta una forma di sciopero articolata sui territori, dopo che già a dicembre dello scorso anno avevamo minacciato una mobilitazione nazionale unitaria, poi rientrata, il sabato prima di Natale», dice Max Suberati, ex dipendente genovese della Feltrinelli e attualmente neo funzionario Filcams Cgil. In realtà da anni i dipendenti Feltrinelli rumoreggiano per alcune scelte dell'azienda, come ad esempio quella dei Megastores, che hanno costituito un cambiamento di umore e di vita e soprattutto di contratti, all'interno del mondo Feltrinelli, storicamente considerato un'isola felice nel panorama editoriale.
Feltrinelli, gruppo che racchiude ora anche Ricordi, oltre all'editoria e al progetto dei Feltrinelli Village, lanciato nel 2001, ha oggi 1500 dipendenti in quasi 90 negozi, Un'operazione in procinto di partire - quella delle «grandi stazioni» con apertura di 6 grandi punti vendita nei principali terminal ferroviari italiani (ma ai neoassunti non verrebbe applicato nessun contratto aziendale) - e un giro d'affari in costante crescita (salvo l'anno appena chiuso, che ha visto un calo nel mercato dei dischi, nei precedenti cinque l'azienda è cresciuta moltissimo, fino a raggiungere quote di mercato vicine al 20%). Nel frattempo, uno sfibrante braccio di ferro che va avanti ormai da un anno. Nel corso delle trattative l'azienda ha posto alcune condizioni che non hanno certo rallegrato i propri dipendenti: lo scopo dell'azienda, si dice, è quello di frammentare i lavoratori distinguendo tra «vecchi assunti», neo assunti, part timer. Ai neo assunti, ad esempio - dopo le garanzie assicurate ai lavoratori per scongiurare lo sciopero di Natale - sono state proposte riduzioni, tra gli altri, dei permessi e dei buoni pasto. Non solo: «Ora scopriamo che nel gruppo Feltrinelli ben 218 persone lavorano meno di 20 ore e magari sono anche costrette a lavorare (per meno soldi degli altri) tutte le domeniche», scrivono in un documento sindacale i lavoratori del gruppo.
Lavoratori, d'altro canto, sindacalizzati e autorganizzati: un gruppo di loro ha creato un blog, Effelunga (http://effelunga.blogspot.com), che già nel nome contiene una delle critiche he vengono effettuate alla direzione aziendale. Le librerie Feltrinelli, percepite da sempre come luoghi accoglienti e di qualità, diventano sempre più simili ai supermercati, invitando quindi ad un consumo acritico e indifferenziato che snatura le caratteristiche culturali storiche del marchio. E così, dopo 50 anni, ecco il primo sciopero. «Succede solo da Effelunga», ironizzano i precari delle Feltrinelli milanesi.

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complimenti a tutti e tutte
k

 
At 4/19/2006 8:53 AM, Anonymous Anonimo said...

mi dispiace. io non solidarizzo e se non avessi da lavorare la mia media di 20 ore quotidiane, oggi passerei dalla feltrinelli ad acquistare un paio di libri. è che avete il sederino al caldo, ed anche in un gran bel posto. per questo vi lamentate. cedo il mio non-contratto per uno dei vostri.

 
At 4/19/2006 11:31 AM, Anonymous Anonimo said...

Sono contenta della vostra iniziativa di sabato, soprattutto per l'ottima esposione mediatica. Se non altro a me è servita per venire a conoscenza di questo blog. Sono una fuoriuscita del "prestigioso" ufficio libri della sede. Prima e dopo di me (nel giro di un anno) ne hanno fatto seguito altre (l'ultima tra pochissimi giorni). L'ambiente che si respira anche nell'ufficio capitanato dalla generalissima Cecilia non è dei migliori, anzi...a parte qualche fedelissima il clima di insofferenza è altissimo. Ruoli non ben definiti, straordinari che vengono ritenuti ordinari, mansioni non riconosciute a livello economico ecc... Chi crede che nell'uffico libri siano tutti allineati sbagliano, la pressione li è altissima e molti anzi usiamo il femminile molte come me hanno preferito cambiare aria.

 
At 4/19/2006 11:38 AM, Anonymous Anonimo said...

se aveste conosciuto la feltrinelli di palermo, dove sono ignoranti come "calìe" (recuperati da vecchie librerie, come la mondadori), e aveste avuto a che fare con la incompetenza e l'arroganza di tutto lo staff (signora direttrice in testa), vi sarebbe venuto voglia di mandarli a casa, o a LAVORARE per davvero...
gli sciperi si dovrebbero fare anche per tenere alta la qualità delle librerie, non solo per tenere il posto a certa gente...

 
At 4/19/2006 2:48 PM, Anonymous Anonimo said...

ciao volevo rispondere all' anonimo che non è d'accordo sul nostro sciopero. Mi dispiace caro noi avremmo il culo al caldo ma fidati quando si lavora per una grande azienda, si viene trattati di merda
e considerati meno che zero dopo tanti anni di esperienza fidati un p'ò ti girano.
E i nostri precari di certo non sono trattati meglio

 
At 4/19/2006 3:06 PM, Anonymous Anonimo said...

la questione non è voi state meglio di tutti gli altri e quindi dovete stare zitti e baciarvi i gomiti..

lo so abbiamo quasi tutti un contratto a tempo indeterminato, la malattia, le ferie e la maternità..e allora?
accettiamo tutto quello che l'azienda ci impone dicendoci tanto dalle altre parti stanno peggio..?
accettiamo la logica di chi dice precarietà e flessibilità sono meglio della disoccupazione..?
accettiamo il livellamento verso il basso dei diritti?
ti dico di più..la battaglia che stiamo facendo è fatta soprattutto per persone che non conosciamo e che ancora non esistono in feltrinelli..
Stiamo lottando per l'estensione dei diritti ai lavoratori e alle lavoratrici dei centri commerciali, delle stazioni, ai nuovi assunti..
stiamo facendo una piccola lotta mettendo in ballo anche i nostri piccoli privilegi: pensa che non abbiamo chiesto soldi ma diritti e professionalità per tutti..
ti sembra così poco?
forse se la generazione dei nostri padri , pur di garantirsi il sedere al caldo, avesse detto no a tutte tutte quelle forme contrattuali che spianavano la sfrenata precarietà di oggi , la notra generazione non starebbe così male..
Dovremmo fare finta di nulla anche noi ed accettare che al nostro fianco ci siano colleghi con contratti di serie b e c pagati poco e con pochi diritti?
non so...
noi ci stiamo mettendo in gioco sapendo di poter guadagnare veramente poco per noi e molto per gli altri..ti sembra poco?

 
At 4/19/2006 10:58 PM, Anonymous Anonimo said...

che poi, tra l'altro, mi pare che tenere alto il livello delle librerie sia uno degli scopi di questo sciopero, anche.

 
At 4/19/2006 11:27 PM, Anonymous Anonimo said...

Inviterei l'amico che ci attacca per il nostro bel sederino tenuto al caldo,a stare con noi in una giornata tipo anche solo 8 ore(e non 9,5 come accade minimo 2 volte alla settimana!!);dopo di che lo esorterei a riflettere ricordandogli che quì non stiamo facendo una gara a chi sta peggio!!Servire i clienti,mettere a posto il rifornimento,sbrigare papiri di tabulati e quant'altro,stare alla cassa cercando di non sbagliare,spostare pile e pile di libri,ordinare...certo non è faticare in miniera se è questo che intendeva,ma quì non si tratta solo di mansioni pesanti,per le quali per altro siamo abituati,ma dei rapporti contrattuali che regolano la nostra vita lavorativa...caso mai non fosse abbastanza chiaro!!E' strano non capire che la lotta di un lavoratore è la lotta per i diritti di tutti gli altri!!

 
At 4/20/2006 9:11 AM, Anonymous Anonimo said...

20/4/2006

Feltrinelli, staffetta anti precarietà
Da sabato scorso le librerie in sciopero a rotazione: «Salari e orari più equi»

di LUCA DOMENICHINI

Continua lo sciopero in sette città di tutta Italia, iniziato sabato scorso e condotto «a staffetta», per i mille e cinquecento lavoratori di librerie e megastore Feltrinelli. La più grande industria culturale italiana (che comprende anche i megastore Ricordi) si è fermata per la prima volta. E di per sé questo è già un evento storico per una catena di librerie e punti vendita di arte e cultura che si rifà al marchio della casa editrice fondata nel 1954 da Giangiacomo Feltrinelli, editore e militante dei movimenti extra-parlamentari di sinistra fino al 1972.
«La Feltrinelli, alla fine degli anni Novanta, ha assunto una serie di manager e dirigenti provenienti dalle catene della grande distribuzione, anche alimentare, come Esselunga e Decathlon», osservano i lavoratori che hanno scioperato, «e oggi ne paghiamo noi le conseguenze». I megastore e i punti vendita della prima catena di librerie del paese sono rimasti chiusi a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Piacenza, Ancona e Genova. «Per i prossimi giorni - spiega Jonas Onidi, Rsu sindacale nella sezione Duomo, a Milano – sono previsti però altri blocchi. Abbiamo vinto la paura di infrangere questo tabù, uno sciopero nella Feltrinelli, nonostante i tentativi dell.azienda di boicottare la protesta: nel nostro negozio, proprio mentre lasciavamo le casse, si sono presentati capi area e direttori».
Per mettere le mani avanti, «cercando di scoraggiare i lavoratori a partecipare», scrivono il giorno dopo lo sciopero di sabato i lavoratori sul loro blog, creato per organizzare la mobilitazione in tutta la rete Feltrinelli in Italia (www.effelunga.blogspot.com). Ma quali sono state le ragioni dello sciopero? I motivi sono simili a quelli di tanti altri megastore italiani e multinazionali: «Mancanza di personale», spiegano i lavoratori della Feltrinelli, oggi chiamati i «commessi», secondo la nuova formula utilizzata per definirli, che ha sostituito il nome di «librai».
«La situazione di sotto-organico è ormai cronica, siamo costretti a svolgere tutte le mansioni, senza alcun tipo di formazione professionale». Di più: i salari sono bassi. Raggiungono in media i 950 euro al mese per lavoratori con alle spalle spesso un curriculum di studi che arriva alla laurea. Ma non solo: i tre turni quotidiani – mattina, pomeriggio e sera - sono decisi «senza un anticipo sufficiente a permettere una organizzazione della vita e del tempo libero per i lavoratori - continua a spiegare Jonas Onidi - basta pensare agli orari e alle giornate di lavoro, che ci vengono comunicate soltanto con quindici giorni di anticipo. E nella Feltrinelli si lavora anche la domenica». Nell.ultimo periodo, inoltre, i lavoratori del gruppo editoriale fondato da Giangiacomo Feltrinelli hanno protestato anche per la riduzione dell.orario proposta dall.azienda, che ha presentato un piano per tagliare l.orario lavorativo da 40 ore a 38 ore settimanali. «Scalando però le due ore in meno di impiego dai nostri permessi, che ammonta a 107 ore annuali», spiega Onidi. «La riduzione dell.orario di lavoro, insomma, sarebbe totalmente a nostro carico, secondo la proposta dell .azienda».
«Adesione superiore all.80%!», scrivono i dipendenti della libreria Feltrinelli e del megastore Ricordi di Genova. «Anche da noi la libreria ha lavorato a regime ridottissimo», rispondono entusiasti da Ancona.
Ma sembra che sia stata a Milano la manifestazione più importante, nella città in cui Feltrinelli ha undici punti vendita tra megastore, librerie, spazi allestiti dentro i centro commerciali (i cosiddetti «Village») e dove stanno costruendo un nuovo negozio per il progetto «Grandi Stazioni». Raccontano gli addetti delle due principali sedi del capoluogo lombardo, i negozi di piazza Duomo e Galleria: «Abbiamo dovuto giocare d.anticipo, spostando lo sciopero di due ore dalle 12 alle 14 anziché nel pomeriggio, perché l.azienda era venuta a conoscenza delle nostre intenzioni. Siamo usciti insieme, lasciando le casse e i punti dentro agli store, per formare un corteo di una quarantina di persone che è arrivata alla Ricordi». Lì davanti gli scioperanti «storici» del gruppo hanno invitato la clientela a rinunciare agli acquisti, spiegando i motivi dello sciopero. In attesa di un miglioramento delle condizioni di lavoro, un monaco benedettino di passaggio ha pensato di concedere loro la benedizione.

 
At 4/20/2006 9:12 AM, Anonymous Anonimo said...

scrivo qui, perchè nono so bene dove mettere questo contributo:

sulla timbratrice del mio negozio è apparso un foglio che parla della situazione assunzioni dell'azienda.Loro dicono di aver incrementato il personale dal 2001 al 2005 e altre cose del genere...
ma quello che mi ha dato da pensare è questa frase:" delle 800 e passa assunzioni a tempo determinato, solo 2 non sono state trasformate a tempo indeterminato"...allora io a memoria me ne ricordo 5 di persone che non sono state riconfermate a tempo indeterminato...solo nel mio negozio...

quindi mi chiedo...

o hanno escluso il mio negozio dai calcoli, oppure parlano di altre cose...

no vi prego risolvetemi il mistero.

 
At 4/20/2006 2:37 PM, Anonymous Anonimo said...

Scusate il disturbo, anch'io sono un'ex Feltrinelli dell'ufficio libri e mi permetto di usare i vostri spazi di manifestazione solo per rispondere alla collega.
Non vorrei che questo mio messaggio passasse per una levata di scudi ma non VOGLIO che le mie esperienze siano strumentalizzate da altri. Non è corretto generalizzare, non mi ritrovo in quella descrizione e ritengo che i motivi che mi hanno portato a lasciare l'ufficio siano estremamente diversi personali e più complessi di quelli semplicistici sopra riportati. Io con la "generalissima" ci stavo proprio bene per la competenza la professionalità e l'umanità che mi ha sempre dimostrato.
...ah.....gli straordinari sono tanti ma sono pagati, ci sono posti dove gli straordinari sono obbligatori e non pagati......
Scusate ancora, condivido il vostro bisogno di alzare la voce ma proprio per questo ci tenevo a "pulire" il sito dalle facili generalizzazioni.
In bocca al lupo per la vostra protesta
Una Ex

 
At 4/29/2006 12:10 AM, Anonymous Anonimo said...

Avendo conosciuto la generalissima anni fa quando ancora non era graduata, mi viene da pensare che quest'ultimo commento se lo sia scritto da sola...chi altri avrebbe potuto?

 

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