BARZELLETTA ?
un collega cerca un romanzo, non lo trova..strano la giacenza sul computer gli da uno...
prima di pensare al solito furto chiede al direttore " dov'è il romanzo xxx'?"
lui sicuro" è in erotica"
" come in erotica, è un romanzo che racconta della condizione dei giovani cinesi"
beh ma hai visto la copertina? è rosa..poi hai visto che faccia da t***a a quella li?"
" ........"
SUCCEDE SOLO DA EFFELUNGA
6 Comments:
Ogni dipendente ha il direttore che si merita! E tu non gli hai detto niente? Paura eh? Beh, perlomeno lo hai messo sul blog! Però almeno potevi dire direttore di dove, così sì che lo sputtanavi!
Ha ragione Anonimo: ok denunciare e ridicolizzare, ma facciamo i nomi, o almeno i luoghi. Saranno mica tutti uguali i direttori! O no? Anche la lettera su Rivisteria era troppo generica. Fatti, non parole.
"Ha quella lì", non "a quella lì". Asino.
grazie per la dotta disquisizione sull'utilizzo del grafema "h"al fine di distinguere "a" verbo da " a preposizione".Da questo momento in poi potrò cominciare una brillante carriera all'interno dell'azienda... per fortuna ci sono persone che sanno andare al nocciolo della questione..( per caso fai il direttore in un megastore?)
per alan ford: non credo che esporre alla gogna il nostro povero direttore serva a qualcosa. La barzelletta serve solo a rendere l'idea del clima culturale che regna in questo momento all'interno della nostra fantastica azienda.
Il "nostro" direttore giudica i libri semplicemente in base alla forma mentis impostagli dall'azienda...i libri sono pezzi da giudicare in base alla vendibilità che a sua volta dipende spesso dall'appeal( si scrive cosi?, non ho la possibilità di consultare un dizionar"io..)della copertina.
Serve più sputtanare il singolo ( per un misero senso di rivalsa tipo "io sono più colto di te" ) o riflettere sulle condizioni di lavoro in un'azienda che si vanta di svolgere un ruolo di guida all'interno del panorama culturale nostrano?
un bacio a tutti
ps spero di non aver fatto altri errori di battuta..
Riflettere va bene, ma ci vogliono anche gesti, luoghi, nomi. Ci vogliono i fatti, non bastano le parole. E molta più trasparenza in tutto da parte di tutti. Se no è aria fritta.
A questi della cultura non frega un cazzo, non parliamo dei direttori poi, basta che con la testolina facciano si a tutte le cazzate che la cupola feltrinelli gli propina ed è piu' che sufficente.
In questa azienda devi essere solo un bravo soldatino, passione conoscenza, interesse, per loro sono sinonimo di rotture di coglioni. Se questa e' la nuova frontiera della cultura in Italia è meglio cambiare aria!!!
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