1.02.2007

cerchiamo info...



pubblichiamo un contributo sul "caso Verona" che è comparso nei commenti al post precedente: servono informazioni, possibilmente da chi ci lavora, perchè tutti sappiano! ...e chi vuole... faccia quel che c'è da fare! per cui attivatevi, questo è uno spazio aperto ed anonimo.

Il negozio di Verona ha chiuso per precisa scelta dell’azienda, che non raccontino balle. Hanno venduto i locali a una grossa catena di abbigliamento (credo H&M), tirando su non so quanti milioni. Negli ultimi anni hanno cambiato direttore 5 volte, con svariate allieve/allievi di competenza dubbia; hanno assortito la merce senza alcun criterio, non tenendo conto della realtà cittadina; continuano a lamentarsi della concorrenza Fnac, che ha aperto un megastore, ma dimenticano di dire che Ricordi era presente a Verona da 30 anni, in piena Via Mazzini, che è la via centrale di Verona, quella dello shopping, a 20 metri dall’Arena. E Verona è la quarta città turistica d’Italia… Bastava una piccola attenzione, ma davvero piccola, e i due negozi non si sarebbero pestati i piedi. Ma finché la merce da Ricordi costa 3-4 euro di più che da Fnac è ovvio che i veronesi andavano da un’altra parte. Bisognava inventarsi qualcosa d’altro, che programmaticamente non è stato fatto, a partire da direttori troppo giovani, inesperti e comunque tenuti lì troppo poco. E agli impiegati hanno comunicato la chiusura 10 giorni prima. Questa è una cosa immonda, accidenti, disumana e inaccettabile. State attenti, dipendenti di città piccole, perché questi sono senza scrupoli.

14 Comments:

At 1/03/2007 1:53 AM, Anonymous Anonimo said...

Uno dei temi cruciali del settore librerie è il mantenimento di una linea che ha caratterizzato per decenni l’offerta al pubblico e fidelizzato i clienti.
Resteranno per questo motivo ben vivi i tradizionali punti vendita libreria, affiancati sempre più dai megastore Libri e musica e dagli spazi dei centri commerciali con una presenza territoriale maggiore al Nord per evidenti ragioni commerciali. Programmati 83 milioni di Euro di investimento fino al 2009 per nuove aperture o conversioni (compreso il progetto Grandi Stazioni di cui si parla sotto) e per la logistica.ecc..
Questo dicono ai giornalisti, il Dott. Saedo e il Dott. Giambelli!!!!!!!!!!!!!
Vi ritrovate nelle loro parole?
Romana Incazzata sempre più!

 
At 1/03/2007 1:54 AM, Anonymous Anonimo said...

Scusate l'errore è chiaro che il ns supremo si chiama Sardo!

 
At 1/03/2007 12:31 PM, Anonymous Anonimo said...

Non sono un dipendente Feltrinelli, ma sono (sono stato, ahimé) un fedele cliente del negozio veronese. Mi sembra innegabile quanto asserito nell'articolo, per questa ragione: io acquisto solo cd di classica; i cd di classica che vendono di più in assoluto a livello continentale sono quelli a basso prezzo della Naxos e della Brilliant; ora, era almeno 2 anni che nel negozio di Verona non esisteva più un reparto ad hoc. Se non è spararsi addosso questo, non lo so! Aggiungerei anche che, per quello che riguarda gli spartiti, a Verona c'era solo Ricordi, più un piccolo negozio che ha aperto solo pochissimi mesi fa: in una città che ha il Conservatorio più almeno altre 4 grandi scuole di musica private zeppe di allievi, ebbene, mi sembra che forse spingendo un po'... Be' insomma, questo è il mio contributo. So che è parziale, so che la classica comunque non tira tanto dal punto di vista economico... ma so anche che Verona perde tantissimo senza quel negozio. Se lo saranno detto i progressisti dirigenti Feltrinelli? Non è che magari potevano fare una piccola campagna culturale prima di chiudere (a Verona la giunta è di sinistra, tra l'altro, cosa strana in una città di ricchi italoforzuti del cavolo)?
Vabbé, scusate l'invasione da parte di un non dipendente molto molto incazzato però.

Carlo

 
At 1/03/2007 5:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Carlo, mi piacerebbe che la tua voce fosse quella di altre migliaia di persone, clienti e non, che condividono le Tue e le Nostre idee.
Ma, soprattutto, che questo coro possa arrivare alle orecchie della "Proprietà"!
Hai visto mai che questo possa contribuire a spazzare via l' attuale classe dirigente!!!
Per la Romana incazzatissima:
qualcosa mi dice che il progetto Grandi Stazioni è destinato, prima o poi, a fallire, vista la presenza di un altro operatore del settore librario.
Ma stai tranquilla, perchè la dirigenza troverà il modo di annacquare anche questo spettacolare fallimento, proprio sulla falsariga di Verona.
Solo che, stavolta, non troveranno un gruppo di disperati colleghi, ma una massa furiosa di persone, tutte tese a spazzare via gli indegni, vice direttori quadri e quadretti compresi.
E, ti giuro su ciò che ho di piu' caro, non vedrò l' ora di guardarli in faccia uno ad uno per sputare loro addosso tutta la rabbia di tanti anni di amarezze!!!
Il Mago Merlino.
P.S.: Tu devi essere proprio un tosta.
Mi ricordi tanto una mia vecchia collega...

 
At 1/03/2007 6:51 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Mago Merlino (o cara Romana incazzatissima), siccome mi sembrate ben addentro alle cose, vorrei chiedervi la posizione del sindacato riguardo la chiusura veronese, e poi se la cosa è effettivamente senza speranza, oppure se posso sperare in una nuova apertura di un negozio (ma non in stazione, accidenti: a Verona il quartiere della stazione è infrequentabile, in più a Verona non è come a Termini, ci passano i pendolari di fretta e i turisti che hanno ancora più fretta). Ecco, questa è un'altra domanda: lo sanno i dirigenti che in Italia, nazione fatta storicamente da tante realtà assai diverse tra loro, non è possibile avere un piano globale? Cioè pensare che i negozi siano tutti uguali da Palermo a Bolzano, con la stessa merce, gli stessi prezzi, le stesse promozioni? Per lo meno, questa è la mia idea, forse sbagliata, non so: idea non di lavoratore del settore, ma, come dicevo, di cliente che spende molto volentieri per cd, dvd, libri. Per questo chiedo a chi certo ne sa di più.

Ciao,

Carlo

 
At 1/03/2007 8:06 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Carlo, sono anni che vado dicendo che tutti i negozi sono diversi fra loro, ognuno con una propria personalità.
In primo luogo, fatta dai clienti, che sono quelli che portano profitto, e la storia stessa d' Italia insegna che abbiamo centinaia di situazioni diverse per questo.
Ma, certamente, fatta dalla passione e dalle centinaia di persone stesse che ci lavorano dentro, troppo spesso in condizioni operative davvero precarie (e non parlo di quelle economico-sociali. Per questo, ti rimando a tutti i post precedenti, almeno da quando il blog mi vede scrivere).
Ti dico questo perchè è proprio l'esatto contrario di ciò che viene "forzatamente" imposto dall' azienda, con la conseguenza che tutto l'immenso patrimonio socio-culturale messo a disposizione dai lavoratori per l'azienda stessa viene azzerato.
Molti anni fa, con un'altra proprietà, la situazione logistico-gestionale era completamente diversa, logicamente portata a valorizzare i contenuti culturali di questo lavoro.
Da qualche anno a questa parte, con l'avvento della Feltrinelli, e quindi con una gestione molto piu' manageriale, e soprattutto gerarchizzata al massimo, il concetto si è completamente invertito.
Si dà la precedenza assoluta al profitto, comunque ottenuto.
Si potrebbero vendere mutande, fiori, formaggio o preservativi, poichè per loro non fa alcuna differenza.
Te lo dico perchè il concetto maturato dalla dirigenza è quello di smantellare progressivamente la distribuzione del prodotto entertainment audio-video (secondo loro in forte flessione).
La realtà, che però non ammetteranno mai, è invece quella dell' incompetenza gestionale del prodotto, che viene aggirata dai discorsi di flessione del mercato, di forte concorrenza, di nuove tecnologie e chi piu' ne ha ne metta.
Caro Carlo, ti ammiro davvero per come sai essere critico verso questa situazione paradossale ma, insieme, drammatica per molte persone; la mia impressione, però, dettata anche dalla militanza trascorsa (e, purtroppo, in parte inutile) nel sindacato, è che non ci siano molte speranze per una ripresa della situazione commerciale appena conclusa.
Ma la mia rabbia, in ogni caso, è rivolta soprattutto al sindacato che, dopo gli strombazzamenti legati allo "spettacolare" rinnovo contrattuale (te lo farei leggere...) si è lasciato scivolare addosso questo clamoroso episodio, pur sapendo benissimo di dover stare in "campana" con l' azienda, memore del fatto che l' azienda stessa si sarebbe legata al dito lo sgarbo, seppur passato come un soffio, dello sciopero diel gennaio scorso.
Io non mi sento davvero un assolutista del dovere, ma l'impegno, la dedizione e la cultura che in tanti anni ho messo, io come tanti altri miei colleghi, in gioco al servizio del cliente appassionato e non, credevo meritasse un futuro migliore.
Forse aveva proprio ragione quel mio collega...
Il Mago Merlino

 
At 1/03/2007 9:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Cari amici del blog, vi ringrazio per aver messo in posizione principale il mio post su Verona. Vi ringrazio ovviamente non a titolo personale, ma perché spero che il nostro piccolo coro possa essere quanto meno di conforto ai dipendenti veronesi, i quali si trovano in una situazione veramente difficile. Concordo con il cliente Carlo e con il Mago Merlino per ciò che dicono in generale sulle politiche economiche. Le quali però, a fronte del ‘destino’ professionale dei miei amici, passano in secondo piano. Ho provato a scriver loro, informandoli del blog, ma al momento credo che siano in ferie forzate, prima di essere impiegati a smantellare il locale. Spero si facciano sentire. Continuiamo a messaggiare, facciamo loro sentire della solidarietà, se non altro, quella che non hanno avuto dai progressisti amanti della cultura feltrinelliani.

Riccardo

 
At 1/03/2007 9:55 PM, Anonymous Anonimo said...

Ed io invito fortemente e senza timore alcuno a scrivere, razionalmente e non, su tutto ciò che sta capitando.
E se dovrete scrivere in modo "pesante", non abbiate timore: l' anonimato garantirà su per voi.
Ribadisco della profonda vergogna e del disprezzo che nutro per questa triste classe dirigente che, ora, fa anche una pessima figura nonchè un clamoroso autogol con il loro principale mezzo di guadagno: il "tanto celabratoe fedele" pubblico.
Vergognatevi!!!

Il Mago Merlino.

 
At 1/04/2007 5:54 PM, Anonymous Anonimo said...

Io sono di Milano, e apprendo con dispiacere delle sventure veronesi. Sappiano i dirigenti della Feltrinelli che il loro volontario smantellamento del negozio di Verona era noto da tempo nell'ambiente commerciale. Quindi confermo quanto scritto sul blog. Da Ricordi e Feltrinelli non metterò più piede, stiano sicuri, e così invito a fare tutti: non c'è niente di peggio degli ipocriti: da una parte sbandierano l'essere progressisti di sinistra, dall'altra si comportano come capitalisti ottocenteschi. Vergogna!
Luigi

 
At 1/04/2007 6:08 PM, Anonymous Anonimo said...

Come doverosa precisazione a quanto ho scritto sopra, specifico che non sapevamo proprio del negozio di Verona, ma certo di uno o più negozi specificamente musicali del centro-nord. Ecco, era importante precisarlo credo.
Luigi da Milano

 
At 1/05/2007 12:00 AM, Anonymous Anonimo said...

RAGAZZI DEI DISCHI CERCATEVI UN LAVORO AL PIU PRESTO PERCHè IL SETTORE CD è ORMAI ALLA FINE.
MEGLIO TRANQUILLI AL SUPERMERCATO CHE MOBBIZZATI ALLA RICORDI.

 
At 1/05/2007 12:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono un cliente di Milano e mi spiace vedere come Feltrinelli sta infangando il nome Ricordi. Mi spiego: se si entra in un negozio con "marchio" Feltrinelli tutto è bello, all'avanguardia, all'ultima moda.Se si entra in un negozio con marchio Ricordi si è spiazzati dal senso di disordine dal quale si viene colpiti. Tutto è brullo e confusionario. (senza contare che per quanto riguarda Ricordi mediastore di Milano si sente odore di fogna nel piano interrato e odore di patatine fritte firmate McDonalds al primo piano!)
E' logico che il cliente gira i tacchi e si cerca un negozio più "frequentabile" per passare mezz'ora della sua giornata in santa pace e decidere poi se comprare qualche prodotto. A Verona se non sbaglio esisteva solo la realtà Ricordi e non Feltrinelli. Ci metto la mano sul fuoco che le strutture all'interno del negozio non erano sicuramente all'avanguardia rispetto a Fnac.
Secondo me questa mossa e solo stata fatta per infangare il nome Ricordi e dare fiducia al nome Feltrinelli: sono stato varie volte alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano ed è sempre vuota. Mi spiegate come mai quel negozio gigantesco rimane aperto nonostante la bassa frequentazione della clientela?
Le strutture del negozio Ricordi che c'è in Galleria sono vecchie e mal funzionanti e, nonostante l'alta frequentazione di clientela, non si decidono a riqualificarle. Senza contare che, quei poveri pochi commessi, sommersi dal lavoro non hanno mai il tempo necessario da poter dedicare ai tanti clienti che lo desiderano.
Dalla vetta della mia età avendo visto Ricordi nel fior fiore dei suoi anni mi piange il cuore vedere la cultura essere trattata in questo modo, come se fossero paia di mutande vendute alla bancarella del mercato o frittelle vendute al Luna Park.
E mi sto rendendo conto che Feltrinelli è tutta una facciata per nascondere qualche cosa che comunque prima o poi salterà fuori. Ragazzi non arrendetevi e continuate a lottare. Non fate in modo tale che i diritti che abbiamo ottenuto negli anni passati lottando, vengano dispersi così facilmente. Sono dalla vostra.
Guido

 
At 1/05/2007 12:27 PM, Anonymous Anonimo said...

Grande Guido!
Stasera ti schiarisco un po' le idee sul porcaio che ci circonda!!!
Il Mago Merlino.

 
At 1/06/2007 11:07 PM, Anonymous Anonimo said...

All' anonimo del 05/01/2007 delle 12,00.
I mobbizzati sono persone che non hanno i coglioni per fare quadrato intorno alle poche certezze conquistate.
Caro anonimo del cazzo, fatti un giro per i negozi Ricordi del centro, che poi ne riparliamo!!!

IL Mago Merlino.

 

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