4.06.2007


Sul sito si può leggere un estratto dell'intervista:La Feltrinelli

Da qualche anno la gestione delle Librerie Feltrinelli, diventati “Megastore” con l’acquisizione delle vecchie Ricordi, è in mano a manager Bocconiani usciti dalla Gs. La qualità del servizio è crollata, i lavoratori sembrano sfruttati senza ritegno. L’anno scorso sono scesi in sciopero. A distanza di un anno forse la situazione è ancora peggiorata. C’era una volta un’azienda che puntava tutto sulle risorse umane. Dove lavorare era un piacere. C’era una volta appunto. Ne parliamo con un ex direttore, da poco felicemente approdato a un altro lavoro, che mantiene stretti rapporti con suoi ex dipendenti.A seguire un estratto dell’intervista pubblicata sul Mucchio di aprile, n.633.L’anno scorso, di questo periodo, siete andati su tutti i giornali per il primo sciopero dei lavoratori delle “Librerie Feltrinelli”. Fu un caso nazionale. Molta gente non si capacitava. Per molti era come andare contro la propria madre. Poi è tutto finito lì. Quali erano i problemi allora, quali sono oggi e perché non ci sono stati altri scioperi? A leggere il blog (http://effelunga.blogspot.com/) ne succedono di tutti i colori.Le cose sono cambiate nel momento in cui si è messo tutto in mano a gente (Giambelli, Sardo e compagnia) proveniente dalla GS. Mentre contemporaneamente la vecchia dirigenza, gente con le palle come Montroni o Antonini, è stata fatta fuori. Ovviamente con l’approvazione della famiglia Feltrinelli. La conduzione delle librerie è stata equiparata alle logiche commerciali di un supermercato. Mobbing, sfruttamento del personale, riduzione dello stesso etc. Senza contare l’atteggiamento strafottente.Insomma le “Librerie” erano un’altra cosa?Direi. Ma Cristo, non usare più questo nome storico. Chiamale “Le Fonderie Feltrinelli”! Ormai gli operatori sono trattati da operai. Sei un numero. Se mi stai sulle palle per qualche motivo ti mando a Treviso. Tu che mi dici? Molti alla fine mollano. Esistevano una marea di part-time per esempio. Tu per lavorare la domenica vuoi 100 euro? Vabbè, non mi servi. Stattene a casa. Prendo un part-time con contratto a 3-4 mesi a 20 ore e gli faccio fare 10 ore il sabato e 10 alla domenica e mi costa di meno. Adesso anche loro sono stati tutti spazzati via dalla restrizione degli organici. Bisogna farsi un’altra domanda. Come ha fatto Feltrinelli a diventare quello che era? Perché c’era la sensibilità di gestire bei libri, un bel catalogo e la volontà di essere vivi culturalmente. Una volta la “testata di banco” la facevo io perché mi era piaciuto un libro sulla filosofia orientale e lo inserivo. Ne ordinavo 30 e lo consigliavo perché era un bel libro. Adesso quello spazio è venduto al miglior offerente. C’è Bruno Vespa da vendere. Esiste questo mito che associa al nome Feltrinelli la cultura, condizioni dei lavoratori da prendere come esempio, ma non è affatto vero. Siamo trattati come bestie. Tanto è vero che il loro editore di riferimento è Berlusconi e associati. Che è anche giusto, vista la quota di mercato, ma si sono superati certi limiti. Tempo fa venne Carlo Feltrinelli da me e mi chiese “come mai c’è un’esposizione così forte della Mondadori e i libri della Feltrinelli non si vedono?”. Io gli risposti “dovresti parlare con i nostri-tuoi manager. Ce li hai messi tu mica io!”. I manager d’altra parte devono fare fatturato e spingono Mondadori che pubblica Vespa etc. Però domando, tanti anni fa avrebbero preso come adesso tutti gli anni le 1000 copie del solito libro di Vespa? Prendiamone solo 400 e le altre 600 magari ce le giochiamo con 10 libri buoni del piccolo editore. Magari anche di Rizzoli. Adesso siamo un punto vendita di Berlusconi. All’entrata dei nostri negozi non esistono più le “macchie” degli editori. Perché devo fare un lavaggio del cervello a chi entra parlando di Vespa etc. Una volta aiutavamo la piccola editoria a crescere. Uno come Donzelli l’abbiamo aiutato moltissimo, ma una volta eravamo librai adesso siamo smerciatori di libri. Anzi, di oggetti.Max Stefan


Feltrinelli, quella risposta che non c'è

La faccenda sta girando in queste ore: appresa l'esistenza, nel numero appena pubblicato, di una inchiesta sulle critiche condizioni di lavoro all'interno della catena “Feltrinelli”, il prestigioso marchio editoriale ha reagito rimuovendo il Mucchio dai suoi scaffali e cancellando alcune presentazioni del giornale già fissate a Milano e Roma. La tesi di fondo, sviluppata dal direttore Stéfani (mentre chi scrive ha proposto, di spalla, un servizio generale sull'attuale situazione del precariato in Europa e in Italia), è che questo nome storico della cultura si è ormai, come altri, managerializzato, dal che consegue lo sfruttamento più o meno sistematico di chi per questo nome a vario titolo lavora.
La reazione fulminea di Feltrinelli ha avuto in sé qualcosa di paranoico e di paradigmatico insieme: vorrei dire di manageriale. Personalmente non credo che nel sancta sanctorum di Feltrinelli si siano stracciati le vesti: più verosimilmente, si sono limitati a depennare una rivista caduta in disgrazia, con gelido e pavloviano approccio manageriale: il che significa pragmatico, acritico, impersonale.
La situazione, naturalmente, travalica l'ambito ristretto della vicenda in questione per sconfinare nel rapporto, a tutt'oggi mai precisato nei suoi limiti e confini, fra cultura e gestione della stessa. Naturalmente, dati i tempi, l'evoluzione dell'economia, la vittoria della democrazia sul comunismo e, in parallelo (ma non automaticamente!), l'affermarsi della dinamica di mercato, non sarebbe pensabile gestire realtà culturali-editoriali-commerciali fattesi così complesse senza un approccio tecnico-scientifico adeguato; il problema sorge quando l'area delle decisioni invade la sostanza dell'oggetto deciso, ovvero della merce trattata, che nello specifico è merce culturale. In un caso come questo, riemerge in tutta la sua urgenza la necessità di stabilire freni ragionati, meditati, ma fermi, tra ciò che viene trattato e le figure che, salendo di sovrastruttura, lo trattano.
Più nello specifico, non è vero che ogni merce sia fungibile ai fini del mercato, e che ogni manager (qualsiasi cosa questa categoria ormai inflazionata significhi oggi) sia di per sé competente a maneggiare qualsivoglia tipo di prodotto. Non stiamo ad allungare il brodo con il solito dramma dei vincoli imposti ad un foglio considerato come dissidente, perchè di questo passo si finisce senza scampo nell'autocompiacimento del vittimismo, del martirologio, della censura subita, degli eretici di professione. Ciascuno tragga le conseguenze che crede di fronte a una situazione come questa che ci riguarda: a noi basta, qui, fermare che rimuovere una rivista che si occupa di attualità, cronaca, manifestazioni legate all'arte e alla cultura, non è (non può essere) come eliminare dal catalogo una marca d'acqua minerale o di telefonini. Non solo perchè si investe il delicato, fragile - per consistenza e per resistenza - ambito delle opinioni espresse. Ma anche, e forse principalmente, perchè un veicolo in senso lato culturale negato equivale a una censura non tanto su chi la subisce: ma su chi fruisce abitualmente di quel veicolo, e non può più trovarlo in quella sede. Feltrinelli avrebbe potuto mandare una nota di protesta o di precisazione o di risposta agli assunti nell'inchiesta; avrebbe potuto anche invitare i rappresentanti della rivista a un confronto pubblico, magari in loco, magari per smentire coi fatti quanto affermato nel servizio “incriminato”: che nessuna di queste opzioni siano state adottate, qualcosa vorrà dire: anche su questo, lasciamo l'interpretazione a chi legge (anzi, non legge più).
Un'altra cosa, infine, va fermata, per amore di verità e per il rispetto che si deve alle parole. Qualcuno ha sostenuto che la scelta di Feltrinelli di rimuovere un giornale fattosi sgradito è una scelta pienamente democratica e come tale da rispettare: e, fino a qui, siamo nel campo della tautologia, che non viaggia mai sgravata dalla soma della banalità: a casa sua, ciascuno fa quello che crede. Il discorso, però, non sta più in piedi se, in esso, si contesta una matrice censoria: questa matrice c'è. Perchè un conto è rifiutare una testata dall'inizio, in quanto incompatibile con il ventaglio ideologico e culturale normalmente offerto (che in Feltrinelli è praticamente onnicomprensivo); un altro conto è rimuoverla di punto in bianco, quella testata, per fatto personale. Se non è censura questa, non so che cos'altro lo sia.
Massimo Del Papa

61 Comments:

At 4/06/2007 4:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Eccezionale la doppia figura di merda che la nostra dirigenza e' riuscita a fare in tre giorni, prima essere accusata di non saper fare il proprio lavoro e/o di farlo male, creando "malumore" e utilizzando metodi poco consoni con la tradizione "illuminata" del gruppo....e poi piccata e toccata nel vivo, per capriccio, si e' beccata il poco lusinghiero titolo di CENSORI....annullando gli incontri con il Mucchio e minacciando di non venderlo piu' nei negozi....Mah!!!! Pessimismo e fastidio

 
At 4/06/2007 6:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma al Megastore di Napoli queste cose succedono da sempre!
Gigino litiga con Schettino? E allora nascondi i dvd di Schettino...
Gigino litiga con Benni? Leva i libri di Benni...
Esce il libro dell'amichetto di Gigino o del figlio del "suo" ginecologo? Esponi i libri degli amichetti di Gigino...
E che vuoi fare....: Gigino ca-Morra!

 
At 4/06/2007 6:48 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma sbaglio o stiamo ritornando ai tempi del Nazismo quando i libri scomodi venivano bruciati in piazza? Lo stesso sta accadendo al Mucchio, è scomodo dunque si elimina... Vergogna!!!!!!!

 
At 4/06/2007 7:11 PM, Anonymous Anonimo said...

Che vergogna che pena!!

 
At 4/06/2007 7:45 PM, Anonymous Anonimo said...

beh ma una reazione così era anche prevedibile!!

 
At 4/06/2007 10:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Questo è davvero un sintomo di pochezza e di debolezza davanti a tutto il mondo dell' editoria e, piu' in generale, di vergagna di fronte a tutti i clienti che hanno portato soldi nelle tasche di questi poveri pezzenti pseudo-manager!
Uno squallore immenso che però, paradossalmente, rafforza enormemente l' immagine dei lavoratori che ogni giorno lottano per un ambiente lavorativo piu' giusto e logico.
Ma questi signori, pardon pezzenti, hanno idea di cosa sia la vergogna?
Che schifo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il Mago Merlino.

 
At 4/07/2007 11:00 AM, Blogger lauren hynde said...

io lavoro per la concorrenza con l'omino con le cuffie.
l'articolo è illuminante, peccato feltrinelli abbia solo saputo dimostrare una volta di più la parabola discendente della grandezza del suo nome.

brvi,bravissimi. voi e il mucchio.

 
At 4/07/2007 1:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma cosa volete che gliene freghi a questi pezzenti di cosa succederà alla catena ed ai dipendenti, dopo averli spremuti come limoni per arricchire le loro tasche ed il loro orgoglio?
Tanto, la storia insegna, cadranno in piedi con una sostanziosissima buonuscita, un altro impiego, pardon altri furti, ed un "...scusate il disturbo..."

 
At 4/09/2007 4:06 PM, Anonymous Anonimo said...

Riprendendo la proposta dell'anonimo di qualche post fa, se per il primo maggio organizzassimo qualcosa, tipo un piccolo pamphlet da portare al corteo in cui si sbugiarda la facciata da "impresa etica" della Feltrinelli/Ricordi e in cui si denunciano le censure (prima di questa su Mucchio, ricordiamo quella sul documentario su Giangiacomo Feltrinelli), le condizioni di lavoro, ecc..?
Oppure un'inchiesta su quanti in effetti sono i lavoratori precari (come me) a fronte dei dati dell'azienda? Insomma, oltre a star qui a indignarci allarghiamo il nostro orizzonte facendo sentire la nostra voce anche al di fuori di questo spazio virtuale. Il primo maggio potrebbe essere una buona occasione, ma dobbiamo prepararci per tempo.

Precario

 
At 4/09/2007 4:20 PM, Anonymous Anonimo said...

bravissimo!

 
At 4/09/2007 8:36 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma la censura, ragazzi, c'era anche ai "bei tempi" (buona questa!).
Chi non ricorda un volume della Storia d'Italia di Montanelli, presente in libreria se qualcuno lo chiedeva, ma ben nascosto alla vista? (perché parlava male di GianGiacomo) O quello, sempre su Feltrinelli pubblicato qualche anno fa mi sembra da Baldini e Castoldi, che seguì la stessa sorte?

 
At 4/10/2007 12:08 PM, Anonymous Anonimo said...

..come diceva Alberto Sordi!!!
Cari ragazzi/e della Feltrinelli, è casualmente e con grande gioia che apprendo di questo blog.
Sono un'ex direttore feltrinelli, detronizzata ai tempi dell'uscita di scena dei vari Montroni, Antonini,ecc... chissà se qualcuno ha ancora memoria di me? magari,con un po' di sforzo di meningi e qualche indicazione, riuscite a riconoscermi dal brillante profilo professionale:
donna, carriera veloce tipo "razzo nel culo", poi destinazione finale con direzione punto vendita difficile (con ex direttori ancora nell'organico, fantastico...), una serie di supervisor efficienti quanto delle ruspe (uno dei quali soavemente ritratto in un famoso romanzo di Culicchia) conseguente esaurimento nervoso con manie di persecuzione, mobbing a manetta (visite a sorpresa della Direzione, sparizione misteriosa di denaro dalla cassaforte, ecc ecc ecc) , minaccia di trasferimento in sede lontana, disagevole e difficile tipo "mission impossible", dove mi avrebbero comodamente spolpata i dipendenti inkazzati di quella sede (perchè ricordate che la Grande Effe non si sporca le mani a licenziarvi, fa in modo che siano i vostri simili a farvi fuori...la solita ipocrisia da sinistra del salotto buono), e mia resa finale con uscita di scena qualche anno fa.
Non credo di aver lasciato di me un simpatico ricordo: troppi errori (miei) e troppa pressione da chi mi chiedeva sempre di più, sempre meglio, sempre più in alto, sempre più esteso l'orario, sempre meno risorse,sempre più corta la coperta; io stavo nell'ingranaggio e remavo, remavo, contro corrente e contro tutti. Finalmente mi sono arresa,proprio nel mezzo di quel cammin della mia vita che invitava a riflettere sul domani...

Perchè vi dico ciò????Non tanto per cercare di riabilitarmi, non sarebbe possibile e manco mi interessa, piuttosto per portare il mio contributo alla conoscenza ed alla lotta, perchè sono certa della giustezza della vostra protesta, avendo vissuto mooolto dall'interno la questione....

Se qualcuno avrà voglia e tempo di scambiare opinioni con me, vi aspetto.
In ogni caso, buona fortuna a tutti!!!

 
At 4/10/2007 3:37 PM, Anonymous Anonimo said...

Mi interessa molto l'esperienza di una ex collega... io non mi posso scoprire, sai com'è, sono vendicativi e privi di senso dell'umorismo... ma facci sapere qualcosa di più !

 
At 4/10/2007 5:57 PM, Anonymous Anonimo said...

Infatti, carissimo, devo dirti che l'uscita di scena mi lascia le mani libere per commentare a piacimento...
mi rendo conto, man mano che mi inoltro nel blog, che la struttura della Grande Effe è diventata più raffinata, mastodontica, complessa di quanto me la ricordassi: noi, al confronto, eravamo nell'era flinstoniana in quanto a giochetti sporchi, voi avete sicuramente più problemi, o almeno diversi.
Il tema dell'identità politica ed etica era comunque già in atto: lo sdoppiamento di personalità della proprietà (Carlo in testa) era vissuto con imbarazzo e spaesamento da tutti noi, che fino al giorno prima con la Signora Inge giocavamo a freccette e ci ubriacavamo nelle pantagrueliche cene di rappresentanza... da un momento all'altro ci siamo trovati a trattare con i nuovi dirigenti in arrivo dalla GDO, personaggi dubbi e squaleschi, detti anche "i macellai".Il rapporto diretto si è interrotto bruscamente, e non ci sono più stati santi cui votarsi.Piuttosto, colleghi da cui guardarsi.
Come saprete meglio di me, quando l'aria inizia a spirare in un'altra direzione, c'è sempre chi fiuta giusto e inizia a seguire la corrente giusta, chi si arena, chi la corrente decide di risalirla al contrario, come un salmone.
Di lì in avanti è stata tutta una debacle.
Ti lascio immaginare il colossale senso di disfatta che ho/abbiamo provato, noi che in biblioteca abbiamo la prima versione del "Dottor Zivago", e che in una certa cultura abbiamo creduto fino al parossismo.
Tra i miei colleghi/amici dell'epoca tanti hanno scelto carriere alternative: chi nella floricultura, chi ad Auroville, chi nel cinema, ma comunque c'è stato un fuggi-fuggi generazionale. Chi è rimasto ha imparato l'arte della dissimulazione, avvantaggiandosi del vecchio contratto quanto possibile (e dei diritti sindacali acquisiti): non mi stupisce apprendere che ora siete schierati su due fronti contrapposti, precari e "anziani". Ancora una volta messi gli uni contro gli altri ("Cane mangia cane", non è mica di Bunker???).

 
At 4/10/2007 11:29 PM, Anonymous Anonimo said...

Carissima Ex, ti lascio immaginare la mia contentezza per qualcuno che spara forte.
Personalmente non ti conosco (e non potrebbe essere altrimenti, visto che appartengo all' azienda "RICORDI" che, ripeterò sempre, mai si sentirà parte di questa banda di ladri e di pezzenti!), ma ti dico che, pur con le ovvie differenze, questa situazione la sto/stiamo vivendo molto intensamente.
Il rampantismo fine a sè stesso di certi personaggi, tutti tesi ad apparire ed ossequiare il gruppetto dirigente che, fosse per loro, venderebbe mutande e prosciutto anzichè dischie video, sta gettando questo nome nel fango.
Da ultimo, questa brutta vicenda di "Mucchio".
La grande vecchia, ormai, conta davvero come il due di coppe a scopa, travolta com'è da questo manipolo di pazzi scatenati!
Dovresti vederli con quale alone di santità si presentano nei negozi a pontificare sull' operato di colleghi che sputano sangue per passione, e con quale stizza commentano le cifre che arrivano dalle vendite, come se tutto questo gli fosse capitato addosso per caso e non fossero loro, in realtà, il male oscuro (ma mica tanto, poi...) di quest' azienda.
ripeterò fino a che avrò fiato in gola che, nonostante gli sforzi che attuano per screditare la nostra cultura, la RICORDI è viva e vegeta, ed i danni procurati da questi pazzi furiosi non si avvicineranno MAI alla nostra roccaforte.
Vorrei che, almeno una volta, si fosse davvero uniti, Feltrinelliani e Ricordi, nel criticare e condannare con forza questa banda di incoscienti, per poterci riappropriare di ciò che ci appartiene di diritto: la cultura ed il piacere di lavorare per passione.

Il Mago Merlino.

 
At 4/11/2007 9:35 AM, Anonymous Anonimo said...

Carissimi, sono un direttore rms e vi posso confermare, se mai ce ne fosse bisogno, che la situazione è tragica.
Tralasciando il fatto che un'azienda che poggia sempre di più su raccomandati, messi a tutti i livelli, è destinata non dico a sparire ( ormai è una Corporate...)ma per forza di cose a diventare ALTRO da quella che era prima, tralasciando questo, dicevo, credo che dobbiamo essere consapevoli che i dirigenti sanno perfettamente quello che vogliono fare e dove ci porterà tutto questo,perchè da tre anni a questa parte il DIKTAT diramato da tutti i capi e capetti è "GIUDICATE I DIRETTTORI SOLO IN BASE ALL'APPLICAZIONE DELLA PRC", il che, saltando tanti discorsi, è FOLLIA PURA, perchè si sovrappone nella scala di priorità un banale e farraginoso STRUMENTO DI LAVORO ( quale dovrebbe essere la PRC )alla vera, ineludibile prima qualità che deve avere chi gestisce un punto vendita retail ad alto valore contenutistico quale il nostro, e cioè la CAPACITA' DI PORTARE RISULTATI ECONOMICI ADATTANDOSI AL PUBBLICO ED ALLE PERSONE CON CUI LAVORIAMO, MANTENENDO ALTO LO STANDARD DI QUALITA'.
Aldilà del mobbing, del nepotismo, dei premi dati alla gente più pedissequa, credo che questa sia la vera cosa imperdonabile che dobbiamo contestare ai vertici :
toglierci, come persone, il gusto e la passione di lavorare bene.

FITZCARRALDO

 
At 4/11/2007 10:02 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Direttore (ti conosco?), sei un grande!
Ma, se sei chi penso, non avevo dubbi su questo; piuttosto, cari quadri che leggete, vi potete solo SOGNARE di avvicinarvi ai contenuti culturali, manageriali, umani dei coglioni di costui.
Non ci sarà mai nessun computer in grado di sostituire queste qualità!!!
caro Fitzcarraldo, sono sicuro che ci incontreremo molto presto...
Viva la Ricordi, ora e per sempre!

Il Mago Merlino.

 
At 4/12/2007 12:52 PM, Blogger scuole di cinema said...

Ma poi hanno davvero tolto Il Mucchio dagli scaffali? A Napoli, qualche giorno fa, c'era...

 
At 4/12/2007 3:47 PM, Blogger scuole di cinema said...

Sono appena stato alla Feltrinelli di Napoli (la piccola, non il megastore) ed il Mucchio c'è,accanto all'annuario :)
Lo avranno rimesso per via delle chiacchiere online o non lo hanno mai tolto?

 
At 4/12/2007 9:49 PM, Anonymous Anonimo said...

In effetti, pare che si siano limitati ad annullare le presentazioni in negozio, ma non hanno fatto togliere la rivista...
Meno male, forse riaffiora un po' di buon senso ( o di senso del pudore ) che tutto sommato ridimensiona il fatto ( con un po' di pubblicità per il Mucchio...vabbè).
Torniamo alla triste sbollinatura/ribollinatura quotidiana... ma 'ste campagne le togliamo e rimettiamo solo noi ?
I clienti sono disorientati : ci sono dischi Universal o Warner che si sa che sono in campagna da una vita e dappertutto e, dico io, ma fateceli mettere per sempre in offerta....
Un saluto al Mago Merlino e Hasta siempre !
FITZCARRALDO

 
At 4/12/2007 10:49 PM, Anonymous Anonimo said...

Hasta siempre, Fitzcarraldo!
Ci vediamo, neh?

Il Mago merlino.

P.S.: Non sei solo tu a rispettare le promo...

 
At 4/13/2007 7:10 PM, Anonymous Anonimo said...

la cosa che mi fa innervosire delle promo (oltre al banco in sè che verrà guardato da 1 cliente su 20 e sul quale si potrebbe discutere assai: scorte-quantitativi di merce-utilità del banco in sè) è che ci sono titoli che il giorno X devi sbollinare e due giorni dopo tornano in promozione.Lavoro inutile e gran perdita di tempo.

 
At 4/13/2007 8:05 PM, Blogger Unknown said...

Buffe le coincidenze. Senza nulla sapere di proteste di lavoratori o insoddisfazione generale, dopo molta indecisione oggi ho scritto una lettera alla feltrinelli in cui comunicavo la mia decisione di non più acquistare libri presso le rivendite Feltrineeli perchè in essi non ritrovavo più le condizioni che tanto mi avevano fatto amarla da giovane. Competenza cordialità e conoscenza dei libri. Ormai trovo quello che tanto disprezzavo nel punto vendità mondadori. Maleducazione disinteresse e discount di libri. Sarà una goccia ma spero che possa aiutare. Saluti a tutti
Davide Matricardi 25 anni studente

 
At 4/13/2007 10:42 PM, Anonymous Anonimo said...

"spero che possa aiutare..."
E meno male, c'ha fatto neri !

Fitzcarraldo

 
At 4/17/2007 5:16 PM, Anonymous Anonimo said...

Visto che siamo arrivati allo schifo totale vi racconto un paio di cosette : in questa azienda
ci sono dei rappresentanti sindacali (avete capito bene ????)
che prendono dei soldi fuori busta
senza nessun motivo apparente o per piccole cose che svolgono tipo contabilita'.....ma guarda caso proprio loro....!!!!!

 
At 4/18/2007 12:08 AM, Anonymous Anonimo said...

???

 
At 4/18/2007 12:08 AM, Anonymous Anonimo said...

Credi di aver scoperto l' acqua calda?
Caro mio, queste cose succedono da sempre, solo che tutti fanno come gli struzzi....

 
At 4/18/2007 10:42 AM, Anonymous Anonimo said...

Finalmente il Mucchio fuori dalle palle!!! E' da anni un giornale di merda. Chi se ne frega di Max Stefani?!

 
At 4/20/2007 8:10 AM, Anonymous Anonimo said...

Espandiamo il verbo....bisogna leggere e fare leggere, faxare ai collegi di altri negozi e appendere nelle bacheche l'articolo del mucchio.
io ho provato ad appenderlo in bacheca ma è durato meno di 45 minuti (staccato da qualche lecchino della direzione....)
Evviva questo direttore chiacchierone intervistato(che si mormora sia ancora in organico!!!)
apriamo il concorso chi indovina...una bella settimana in via tucidide!!!!!!!!! Carlito

 
At 4/20/2007 9:25 PM, Anonymous Anonimo said...

Bisognerebbe realmente far capire a Carlo Feltrinelli che la sua fantastica azienda e' in mano a dei cialtroni incompetenti e schiavisti,
il leccaculismo imperversa le spie idem e dulcis in fundo anche i sindacalisti si sono venduti.
Una situazione pazzesca che sembra stiano accettando tutti passivamente.
Bisogna tirar fuori le palle cari maschietti oppure la merda ci coprira'.

 
At 4/20/2007 10:54 PM, Anonymous Anonimo said...

Allora non ci siamo capiti: Carlo Feltrinelli lo sa benissimo a chi è in mano la sua azienda.
Tutto ciò che accade è frutto di lunga e ponderata pianificazione ; ci si uniforma sempre di più al magico mondo della GDO semplicemente perchè questi sistemi e sistemucci manageriali garantiscono un funzionamento più "scientifico" dello spremiagrumi umano che deve produrre denaro,denaro e ancora denaro. Mi dispiace, ma ormai l'equazione "libro = yogurt = pannolino" è la triste realtà...

THE AWFUL TRUTH

 
At 4/21/2007 11:36 AM, Anonymous Anonimo said...

sono corrette le considerazioni fatte, e allora che facciamo...????
non si può restare fermi davanti a questo scempio!!!!bisogna organizzarsi (non credo tramite sindacati) o almeno sarebbe opportuno evidenziare lo spirito di corpo di noi lavoratori.sembriamo mucche al macello che sanno benissimo dove stanno andando ma continuano a ruminare nel proprio prato.
sono molto deluso da colleghi, sindacati e direttori ci fosse uno che avesse preso posizione sull'articolo di mucchio.
sveglia!!!!
carlito

 
At 4/21/2007 7:25 PM, Anonymous Anonimo said...

Cari amici, volevo segnalare che da circa 1 mese, quando apro il blog effelunga, mi si scaricano dei trojan. Per fortuna ho un antivirus molto potente, e li fotto, ma volevo segnalarvelo. Che sia un problema solo mio?
Ciao,
Alberto

 
At 4/22/2007 12:52 PM, Anonymous Anonimo said...

sono d'accordo carlito NON SI PUO' RESTARE FERMI? che si fa? ci si può incontrare in una sede free da sindacati&Co?
Ah, solo una piccola domanda per l'anonimo di un paio di post fa; perchè dovrebbero essere i maschietti a tirar fuori le palle?!

una donna con le palle

 
At 4/23/2007 4:48 AM, Anonymous Anonimo said...

E' successo anche a me. Aggredita da questi trojan di rete. Si può far qualcosa? Qualcuno sta attaccando il sito? Non mi sorprenderebbe affatto...

 
At 4/23/2007 5:25 PM, Anonymous Anonimo said...

Non lasciamo l'azienda in mano a queste carogne incompetenti
che guadagnano quasi 10 dieci volte piu' di un dipendente.
Sono d'accordo che bisogna organizzarsi fuori dei sindacati
e credo sia vero che una buona parte dei sindacalisti si sia venduta.
Anche se ci sono ancora dei buoni ed onesti rappresentanti.

 
At 4/25/2007 10:23 PM, Anonymous Anonimo said...

ma secondo me quello che riguarda la nostra situazione deve andare oltre alla rappresentanza sindacale.

deve partire da noi.usando soprattutto la diplomazia.

partiamo da una consapevolezza: la PRC resterà in vigore ancora a lungo.

quindi l'unica cosa che possiamo fare è proporre qualcosa che sia volta a MIGLIORARLA.

esempio?
più personale laddove ne manca.
una suddivisione del lavoro volta ad evidenziare le qualità di ognuno di noi. (mentre ora il rischio è di disperderle tra un bollino e una cesta)

cose del genere...può essere un inizio!

 
At 4/27/2007 12:04 AM, Anonymous Anonimo said...

Per la faccenda trojan: aprendo la pagina si scarica 'sta roba: ww3.boz.con.askmesupport.com/sh/gogo. State all'occhio, trattasi di trojan.
Chicco

 
At 6/06/2007 9:46 AM, Anonymous Anonimo said...

che tristezza questi "capi"... a perugia per il nuovo megastore si sono già fatti compatire e ancora s'ha da aprire...

 
At 6/10/2007 2:16 PM, Anonymous Anonimo said...

più personale? pare una richiesta assurda... ad esempio, per un megastore libri e musica sono più che sufficienti trenta persone in tutto, secondo i grandi boss.

 
At 6/20/2007 6:20 PM, Anonymous Anonimo said...

non ho seguito il compatimento per PG.....mi spiegate meglio per piacere?

 
At 6/25/2007 3:23 PM, Anonymous Anonimo said...

si sono fatti compatire in città con i proprietari dell'immobile e con altre persone. i nostri "capi" sono arroganti e stupidi...

 
At 6/25/2007 6:11 PM, Anonymous Anonimo said...

fossi più stupida di loro? io darei una gamba per andare a lavorare lì...

 
At 6/26/2007 10:58 AM, Anonymous Anonimo said...

qualcuno ha già dato il fegato...

 
At 7/01/2007 4:01 PM, Anonymous Anonimo said...

io tra pochi anni me ne andro' in pensione con molta gioia ,appena assunto ero felice di essere in feltrinelli ma ora l' importante ke a fine mese mi diano lo stipendio e basta.I osono uno dei piu' vecchi e di storie da raccontare ne ho parecchie di inciuci nei bagni e di telefonate particolari,o di gente ke ha fatto carriera velocemente. Le raccontero' a tempo dovuto o addirittura ne faro' un libro.Cmq grazie a Sardo ke ora fa anke la pubblicita' dell energia.Andate a vedere nel garage di tucidide le macchine aziendali.CIAO

 
At 7/01/2007 10:57 PM, Anonymous Anonimo said...

E perchè non farlo ora?
E' giunto il momento che mangino la stessa merda pure loro!!!!!!!!!

Il Mago Merlino.

 
At 7/10/2007 12:49 PM, Anonymous Anonimo said...

Qualcuno sa se il maledetto organico di Perugia è stato chiuso oppure no? Non mi hanno fatto sapere un cavolo di niente...dopo tante belle parole sul mio alto profilo...

 
At 7/16/2007 10:14 PM, Anonymous Anonimo said...

ciao ragazzi sono un vostro ex collega che anni fa ormai fui assunto al megastore di napoli ma rifiutai e a quanto pare non mi sono perso nulla.volevo dirvi sono con voi,due anni fa per non voler scendere a compromessi con i miei capi sono fuori dal mondo dei libri e questo mi pesa tanto ma non mi sono piegato. fate lo stesso che tanto si vive comunque

 
At 10/26/2007 11:37 AM, Anonymous Anonimo said...

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At 10/30/2007 10:38 AM, Anonymous Anonimo said...

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At 10/30/2007 12:06 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma tutti questi link?

 
At 10/31/2007 7:40 PM, Anonymous Anonimo said...

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At 10/31/2007 8:08 PM, Anonymous Anonimo said...

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