3.16.2007



Un libro invecchia in 40 giorni. 45, per essere esatti. Lo dice Repubblica in un pezzo dell'edizione cartacea di oggi (pag 19), dove snocciola alcune cifre sul mercato dei libri (fonte: Editrice Blbliografica Milano)
In particolare:- ogni giorno escono 170 libri (tra parentesi il dato del 2000: 120)- tempo di permanenza in libreria dopo il lancio:tra i 40 e i 60 giorni (90)- titoli in commerci: 600 mila (circa 374 mila)- case editrici in Italia: 8 mila, di cui 5 mila attive e solo 300 effettive (4.404 le esistenti)- resa media dei libri (ovveri i restituiti all'editore perché invenduti): 35% (20%)- fatturato 2005: , circa 5.740 miliardi di lire (4.466 miliardi)
In generale si vende di più (e lo abbiamo visto anche qui): +1,3% in libreria; +15% nella grande distribuzione; +10% in edicola; +45% in internet. Pare che il boom della rete sia correlato alla brevissima vita dei libri sugli scaffali. Usciti da lì, si rintracciano solo tramite web.
Il pezzo riporta anche le dichiarazioni di due grandi editori italiani. Una è Inge Feltrinelli, l'altro è Giuseppe Laterza (qui una chiacchierata con lui sui podcast di storia).
Dice la prima: «Il futuro è nei megastore, anche se io amo le vecchie librerie, quelle dove il libro sembra un oggetto prezioso, da sfogliare, accarezzare, annusare, quando vado a Parigi, a Londra ci capito sempre, non credo che internet potrà mai sostituire un libro...»
Cioé: è ovvio che il futuro è in quei megastore di cui Feltrinelli è un campione. E com'è bello e radical chic frequentare le librerie di una volta nei vicoli londinesi o sui lungo Senna parigini. Se poi in Italia le piccole spariscono, posso sempre togliermi lo sfizio in quelle città.
Aggiunge la Feltrinelli che per sopravvivere i piccoli librai devono specializzarsi. Cioè diventare di nicchia, e non pestare i piedi ai grandi vendendo i titoli più richiesti dal mercato.
Dice Laterza: «A Londra ho incontrato il proprietario di Waterstone: mi ha detto che dopo aver passato anni cercando di tagliare i costi con personale non specializzato, ha deciso di reinvestire proprio sulla figura del libraio».
C'è bisogno di aggiungere altro?