Inizio con un grazie a chi cura il blog, e a chi contribuisce con i commenti.Tornerò a lavorare il mese prossimo, dopo un anno di assenza per motivipersonali. Grazie perchè in questi mesi il blog è stato per me motivo dicontinuo aggiornamento sulla NS situazione aziendale.Sono anch'io un ex-allieva, e volevo dare a mia volta un contributo.Caro Mago Merlino, sai qual'è, uno dei grandi vantaggi del corso allievi? Potergirare, poter conoscere molti colleghi e molte realtà diverse, perchè di realtàdiverse si tratta.Vedere gli allievi come il nemico, per quanto mi riguarda, è un errore, siamotutti colleghi, ed essendo tanti, tra noi c'è chi è stronzo, chi è competentechi raccomandato, chi non ha voglia di far niente, chi ci crede davvero inquesto lavoro ed ha rinunciato ad altro, chi ha solo questo, chi è delatore echi piuttosto che fare la spia si prende un richiamo.Senz'altro quando sei allievo e giovane, sei spinto dalla voglia di fare e difare al meglio quello che ti viene chiesto, fai orari impossibili, io ho provatoad entrare alle 8 della mattina e uscire alle 22,00 per quasi due mesi di fila,(timbrando solo 8 ore) quando mi trovavo in trasferta. E lo fai perchè se seiesterno il tuo contratto scade dopo un anno, e ti preme, come a tutti di essereassunto. Non siamo tutti spasmodicamente e incontrollatamente ambiziosi, perquanto mi riguarda, la Feltrinelli, per me ha sempre rappresentato tutto ciò chemi piaceva fare, leggere, ascoltare buona musica, da un'azienda storica chevoleva essere anche sinonimo di una ben precisa scelta politica, scelta che hadettato il mio modo di vivere da sempre.Ok, ci sono allievi lecchini, ma ci sono anche molti "vecchi" assunti, che sonodi molto peggio: ruffiani, svogliati, scarica barili, incopetenti sotto sia ilprofilo umano che professionale. Poi c'è ne' sono molti altri dai quali c'è soloche da imparare con umiltà, è pieno di colleghi che hanno solo il IV livello chesono di una competenza e professionalità talmente elevata da essereimbarazzante. Colleghi ai quali puoi chiedere davvero tutta la storia editorialedi un titolo (mi vengono in mente Gavina di Milano, piuttosto che il "vecchio"zio Claudio di Roma, Anna di MI-Piemonte, Anita in giro per l'Italia, Andreadir. di Duomo, Silvia part-time di Roma, Alduccio, Corrado, Andrea semprepart-time king della musica jazz, Arrigo di Manzoni, Francesco di Napoli, Mariadi Palermo, Cristina di Duomo, Antonella, Manuela, Mauro, Jonas, Pasquale e miscuso per non aver citato tutti gli altri...ma quelli bravi siete davverotroppi) quanto ha venduto, vende e venderà, e non importa se nessuno lipremierà, la loro "bravura" non viene resa dubbia, almeno per quanto miriguarda, senz'altro dal livello. I raccomandati esistono ovunque, e in ogniambito, non solo lavorativo.Anche i direttori sono colleghi, magari gente che ha fatto per anni la gavetta,o chi ha ricevuto un bel calcio in culo che ha velocizzato il tutto. Che fareallora? Essere seri e uniti nello scioperare, ma farlo anche nel quotidianolavorativo, perchè le ceste o casse che si voglia che il collega svogliatolascia a fine turno (turno nel quale a girato per tutta la sala con quattrolibri o cd) sarà tutto lavoro in più per il collega del turno dopo, che dovràfaticare il doppio. Essere compagni vuol dire essere seri anche in questo.Sai chi mi ha trattato più male, nei miei due brevi anni, in azienda? Non uncapo, ne' un direttore, ma bensì una collega "anziana" che mi vedeva,erroneamente, di intralcio per la sua carriera; fregandosene dei problemi gravipersonali che vivevo in quel momento, dove certamente la carriera era l'ultimacosa a cui pensavo. Mi ha fatto di tutto e di più alle spalle, in un momento incui ero assolutamente vulnerabile, mettendomi in cattiva luce con più "capi"possibili, non certo con i colleghi, che vedevano quanto lavoravo e che mi sonostati tutti vicini.Con questo, non c'è l'ho con chi l'ha premiata, perchè tanto sarà il tempo adare ragione; eventualmente c'è l'ho solo con lei come persona. Non è il livelloa farti stimare o voler bene dai colleghi.Mi rincresce molto per i colleghi di Verona e spero che tutti e nove possanotrovare quanto prima una soluzione sicura.Con affetto a tutti i compagni di lavoro che ho conosciuto girando, e che portocon me nel cuore.