12.28.2006

ANCHE BABBO NATALE CI PRENDE IN GIRO?

Sante vetrine. Sante luminarie. Santo fruscio di carte di credito sfilate dai portafogli e passate nei POS dei negozi. Sante file alle casse. Perché l’uomo del ventunesimo secolo è consumatore. Homo cliens, si dovrebbe chiamare. Perché è su di lui che si regge il mondo. L’economia capitalista ci insegna che gli Stati ricchi sono tali perché ci sono gli Stati poveri che compensano la ricchezza, lo spreco, il lusso con lo sfruttamento, il depauperamento delle risorse, la fame.Questo meccanismo naturalmente funziona anche all’interno degli Stati. L’homo cliens può esistere grazie al pullulare di altre specie. Particolarmente in voga negli ultimi tempi, l’homo precarius e il volontarius, sono gli uomini per tutte le stagioni. Ecco che allora, a Natale, capita di leggere che “Ogni anno in Italia cresce il numero di aziende che si impegnano in progetti sociali: una scelta etica e responsabile perché porta un aiuto concreto alle comunità più povere del mondo, ma anche una scelta strategica perché risponde alle esigenze di consumatori sempre più attenti”. È un articolo che introduce (e sponsorizza) questa commovente iniziativa: avete comprato dei regali da Feltrinelli quest’anno? Avrete notato, allora, che sul vostro pacchetto al posto della coccarda c’era un adesivo con la pubblicità di una organizzazione non governativa. Forse non avete immaginato, però, che tanto bastasse affinché chi ha incartato il vostro regalo non venisse pagato. Proprio così, la stranota catena di librerie che sta registrando il pienone durante queste feste non dà stipendi agli “impacchettatori”. Da settembre sono state sparse nella rete inserzioni per la ricerca di un esercito di volontari (l’anno scorso sono stati 400) cui si prometteva una “stimolante modalità di rimborso spese”, ovvero 10 euro di buoni acquisto, spendibili nella stessa libreria, ogni 3 ore di lavoro svolto. Bello scherzo. Manodopera gratuita nel periodo più caldo dell’anno. E in più l’appagante sensazione di aver fatto del bene! O si tratta piuttosto del brivido dolce e intenso d’esser riusciti a prendere per i fondelli clienti e lavoratori senza alcuna spesa, meritandosi anche l’etichetta di azienda etica?Tutto questo viene giustificato, naturalmente, con il prezioso spazio di visibilità che la Feltrinelli offre alla Onlus COOPI.Più che responsabile, ci appare proprio strategica la scelta di rispolverare a proprio vantaggio il ritrito slogan “a Natale siamo tutti più buoni”. La ricercatrice Marina Montacutelli sul sito ricercatoriprecari.org scrive una bellissima non-letterina a babbo Natale: “Non solo (Babbo Natale) non esiste, o forse ha appesola slitta al chiodo e mandato le renne a pascolare in ordine sparso: vuolfarci credere che volano pure gli asini. E allora non ci sto. Perche' se uso le tabelline, tre piu' due mi viene dubbio risultato; se mi impegno nel calcolo combinatorio, mi chiedo a che servono i dottori diricerca: sono cosi' tanti che ormai li prepara il cepu. (…)Soprattutto, e questo riguarda l'ora di etica, sento una politica che delegittima se stessa: e non e' antipolitica il gridarlo; sento aria di provincialismo, di rese dei conti interne. Di quattro spiccioli, e i precari stanno tutti li': per programmare bisognerebbe fare un salto nel futuro e non ratificare le calze coi buchi o sancire i buchi sulle calze.Vedo mancette private: ma speriamo che Babbo Natale abbia sbagliato camino. Sono stanca, io. Qui volano i cervelli, e gli asini siamo noi.” Come darle torto?Le competenze, i titoli di studio, i corpi e i cervelli: tutto regalato o sottopagato, anche per le feste.E allora passa un po’ la voglia di festeggiare un Natale da centovetrine. Ecco perché quest’anno la fetta di panettone non l’ho lasciata sotto al camino. L’ho messa davanti all’immaginetta di San Precario.
di Costanza Alvaro

P.S.
''Qui il vero presepe siamo noi ed il vero miracolo e' un posto di lavoro dignitoso. Non possiamo permetterci neanche di far nascere il 'bambinello', perche' con uno stipendio da precario non riusciamo a mantenerlo.” Parole - manifesto di una realtà che stride con la dorata atmosfera natalizia (le abbiamo prese in prestito al Coordinamento dei lavoratori Fantasma dell’ospedale Sant’Andrea di Roma).

da:http://www.ccsnews.it/dettaglio.asp?id=2988&titolo=ANCHE%20BABBO%20NATALE%20CI%20PRENDE%20IN%20GIRO

12.23.2006

... a Natale siamo tutti più buoni...!!!?


PUBBLICHIAMO COMUNICAZIONE SINDACALE E RISPOSTA AZIENDALE IN MERITO ALLA SITUAZUINE DI RICORDI VERONA.


ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI
DEL GRUPPO LA FELTRINELLI

In seguito all’improvvisa chiusura del punto vendita Ricordi di Verona il Coordinamento Nazionale dei Rappresentati Sindacali del Gruppo La Feltrinelli e tutte le Rappresentanze Sindacali Aziendali ed Unitarie del territorio vogliono esprimere la loro piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del negozio e alle loro famiglie.

Il Coordinamento e le Rappresentanze chiedono le motivazioni aziendali che hanno portato all’improvvisa chiusura del Punto Vendita e si auspicano che siano approntati percorsi condivisi di tutela e di supporto per i lavoratori di Verona.
Il Coordinamento e le Rappresentanze stigmatizzano la tempistica e l’iter con cui si è svolta tutta l’operazione.

Il Coordinamento e le Rappresentanze in considerazione di quanto accaduto e valutata, inoltre, la mancata convocazione dell’incontro periodico annuale, a causa delle trattative relative al CIA, sollecitano l’azienda a chiarire il quadro generale della società e gli eventuali sviluppi futuri e auspicano che la tempistica della convocazione del prossimo incontro periodico avvenga quanto prima e fornisca informazioni esaustive e chiarificatrici.
In conclusione il Coordinamento e le Rappresentanze si augurano che tutti le lavoratrici e i lavoratori del gruppo possano passare lietamente questo periodo di feste ma soprattutto che lo possano passare lietamente le lavoratrici e i lavoratori del negozio di Verona e le loro famiglie.

Coordinamento Nazionale dei Rappresentanti Sindacali
Rappresentanze Sindacali Aziendali ed Unitarie Territoriali


Milano, 22 dicembre 2006
Facciamo seguito alla Sua richiesta di chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato alla chiusura del punto vendita RicordiMediaStore di Verona per precisarLe quanto segue:
Nel corso degli ultimi anni Librerie Feltrinelli srl ha purtroppo constatato un negativo andamento delle attività di tutti i negozi aventi ad oggetto le attività precipuamente connesse al settore musicale, che, negli ultimi due anni, ha difatti accusato una flessione del 26%, cosiccome risulta dalle più importanti indagini di mercato svolte da soggetti indipendenti.
E’ noto infatti come l’introduzione di nuove tecnologie ha reso meno necessario l’acquisto di
musica registrata, in particolare per quanto riguarda la musica per giovani.
Tale andamento negativo si è ulteriormente aggravato per quanto riguarda la piazza veronese, in conseguenza dell’apertura di un punto vendita da parte di importante concorrente (Fnac) a partire dal novembre 2002.
L’insieme dei due fattori ha causato importanti perdite nella gestione del punto vendita veronese.
Librerie Feltrinelli ha cercato, sia nell’ambito delle proprie politiche commerciali che con
investimenti nel punto vendita, di contrastare la concorrenza adottando tutte le iniziative
commerciali più idonee per limitare la perdita di clienti e fatturato, ma le iniziative promosse non
hanno avuto esito positivo.
L’attuale conformazione del negozio inoltre non consente un intervento di ristrutturazione idoneo a realizzare un punto vendita in grado di fronteggiare adeguatamente la concorrenza cittadina; la ricerca di nuove location, adatte per metratura e posizionamento all’apertura di nuovo punto vendita non ha dato, purtroppo, esito positivo.
L’Azienda aveva per altro pianificato per tempo il mantenimento di una presenza significativa nella città di Verona, acquisendo, nel progetto di riqualificazione promosso dalla società Grandi Stazioni, la possibilità di aprire un nuovo punto vendita, di metratura adeguata. Tale progetto, per cause non dipendenti da Librerie Feltrinelli, ha subito un notevole ritardo rispetto alle previsioni iniziali e,tutt’oggi, non è possibile fare previsioni sulla data di apertura.
La situazione che si è venuta a creare in città ha imposto la necessità di giungere alla chiusura del punto vendita e di conseguenza al trasferimento del personale in altre sedi.
Per quanto riguarda i Dipendenti confermiamo quindi che la Direzione Aziendale ha garantito ad
ognuno dei Dipendenti della sede di Verona un posto di lavoro presso altri punti vendita di Milano, Brescia e Mestre e ha messo in atto tutti gli strumenti atti a tutelare i lavoratori in questa delicata fase , anche nella eventualità che dovessero rifiutare il trasferimento.
Per quanto concerne l’incontro annuale previsto all’articolo 3.1.1. del CIA in vigore la Direzione
Aziendale dà la Sua disponibilità ad anticipare l’incontro al mese di marzo 2007 in modo da poter
comunicare anche i dati conclusivi relativi all’andamento del 2006.

Distinti saluti
Librerie Feltrinelli S.r.l.
Direzione Risorse Umane

12.21.2006

Il "Feltrinelli" di Alessandro Rossetto solo all'estero...

Parigi - Sarà distribuito dal canale franco-tedesco Artè , che lo metterà in onda il 26 dicembre prossimo, e sarà distribuito nei cinema e in dvd in Svizzera e Germania. Questo il percorso del film "Feltrinelli" del regista Alessandro Rossetto, dedicato alla figura di Giangiacomo Feltrinelli. Un film-documentario dedicato alla figura del leggendario editore milanese, che nonostante l'entusiamo dei coproduttori esteri e l'eccellente accoglienza all'ultimo Festival di Locarno, è rimasto tuttora invisibile in Italia.
La storia della casa editrice Feltrinelli è segnata dalla forte personalità del suo fondatore Giangiacomo Feltrinelli. Editore coraggioso, ha spesso scelto le opere secondo il suo credo politico. Durante tutta la sua vita ha sostenuto l'estrema sinistra, cercando nel contempo, con il suo lavoro, di rendere popolare la letteratura. Nel 1972 Feltrinelli muore sul campo mentre sta cercando di far saltare in aria un tralicio elettrico. Attraverso le testimonianze di grandi scrittori, fedeli alla casa editrice, il regista traccia un profilo di un personaggio eccezionale e svela l'amore per le parole che ha animato e anima i collaboratori della Feltrinelli.Si parte da Giangiacomo Feltrinelli, figura leggendaria di "editore e rivoluzionario" europeo e si arriva fino ad oggi. "Il lavoro editoriale attuale, le nuove librerie e il permaneredella tradizione fra i mille rivoli dell'industria culturale. Mezzo secolo di immaginazione, rischio, eterodossia, un'avvenuta culturale europea prima ancora che italiana.Un film su un grande editore e su una grande casa editrice, sui libri e sul lavoro del farli nascere, crescere e diffondere. Dentro al lavoro editoriale contemporaneo e fra chi poi maneggia i libri, davanti ad uno scaffale, dove la dignità di fare il libraio (simile alla dignità del farmacista di paese, ultimo anello della catena della cura, il più importante perchè a contatto col paziente) ora è messa in dubbio e crisi. In 53 scene, con testimonianze dal passato e attraverso grandi incontri, il film ci accompagna nell'universo dell'editoria.Squarci inediti sul lavoro di scoperta, editing, sulla creazione stessa delle opere. Ora la Feltrinelli è un piccolo impero editoriale e di distribuzione, ricco di storia e contraddizioni. Nell' insondabile equilibrio fra tradizione e innovazione, la figura del rivoluzionario Giangiacomo, le leggendarie vicende degli anni sessanta, fino alla sua morte violenta, gettano la loro luce sull'oggi" spiegano dalla casa di produzione.

12.07.2006



…ovvero cosa FELTRINELLI
ha imparato da EFFELUNGA!!

30 Novembre 2006: arrivano le buste paga. vado in ufficio, firmo la ricevuta e apro la busta: l'una tantum c'è, non sarà "tantum" e soprattutto è "una"... ma va bene così…
L'8 dicembre possiamo iniziare a usufruire del buono acquisti su tutti i prodotti che vendiamo, certo, 130 euri fanno in fretta a sparire.... ma va bene così...
Del resto stava tutto scritto nell'ipotesi di CIA che abbiamo approvato (sic.!) e quindi ci spettava, nessuna sorpresa insomma ma l'azienda non ha perso il proprio smalto e una piccola sorpresa ha pensato bene di confezionarcela comunque: carta patinata, foto a colori ed un impaginazione banalotta ma efficace per il primo numero di uno splendido progetto: il giornalino aziendale HIHIHIHIHI
l'editoriale, denso di retorico e traboccante di melassa, porta in calce la firma dell'illustrissimo amministratore delegato Dario Giambelli che riconosce: "Un'azienda grande, complessa e disseminata come la nostra non può non affrontare, a un certo punto della sua crescita, il problema dell'informazione al suo interno...."blà,blà,blà....
Caro Dario, permettici la confidenza, ma c'è un ottimo blog che da più di un anno fa informazione, controinformazione e dibattito. certo, ha sicuramente dei limiti ed il dibattito non è sempre di altissimo livello ma almeno tutti possono intervenire, smentire e contestare: è uno strumento di comunicazione orizzontale e che ha riscosso molto successo, specie nei mesi caldi della scorsa primavera... (ma questo lo sapevate già!! vero?!).
Questa vostra iniziativa che vuole sfacciatamente sembrare disinteressata ed altruista ha il sapore amaro dei nostri giorni. Non solo ci fate lavorare, in questi giorni prenatalizi senza tregua, ma volete anche rincoglionirici con la vostra comunicazione a senso unico.
certo vi siete dotati di uno strumento che altre grandi azienda hanno già da anni, altre aziende come mc donalds, ad esempio... ma allora prendete esempio fino in fondo: vogliamo il villaggio vacanze aziendale, la foto in copertina del dipendente del mese ecc.
Apprezziamo comunque il gesto indicativo di quanto la situazione vi sia sfuggita di mano, se credete che basti il scintillio della vostra carta patinata per recuperare il rispetto che avete perso vi sbagliate di grosso. Ma vi vogliamo aiutare e nei commenti a questo post sollecito suggerimenti per nuove rubrice, veste grafica e quant’altro. Con questo blog abbiamo dato a tutti la possibilità di esprimersi, anche a voi, solerti dirigenti e dirigentelli. Ora tocca a voi fare i signori ed accettare il nostro semplice, modesto e disinteressato contributo…