La lotta paga!
La commissione trattante del coordinamento nazionale dei delegati è stata convocata a Roma lunedì 29 e martedì 30 dall’azienda.
Il muro di silenzio che la direzione aziendale si è costruita attorno comincia a cedere, vistose crepe minano la compattezza della dirigenza, la fermezza ostentata dai due presidenti vacilla.
La lotta paga. Lo stato di agitazione, le mobilitazioni, gli scioperi, hanno costretto l’azienda a tornare sui propri passi, a riaprire la trattativa sui nostri punti imprescindibili. Vedremo che propongono, ma intanto vi ricordate la lettera firmata da Carlo Feltrinelli e Dario Giambelli che introduceva la loro proposta di rinnovo del contratto integrativo? Quella in cui, fra l’altro, si affermava che “quanto contenuto nel documento allegato rappresenta le migliori condizioni che possono essere assicurate alla luce di quanto sopra esposto”.
Questo sostenevano i due presidenti, senza aver mai partecipato alla trattativa e con l’evidente obbiettivo di chiuderla d’autorità. Ma il nostro stato di agitazione ha colpito nel segno! Oggi i calcolatori hanno ricominciato ad elaborare dati e ad abbozzare ipotesi e proposte, il consulente sale e scende la torre 3…
La proposta ed i toni della lettera dei due presidenti sono stati bocciati da tutte le assemblee dei lavoratori in tutta Italia. Il 30 Marzo è iniziato lo stato di agitazione, l’11 aprile tutti i lavoratori di Milano si sono riuniti in assemblea e hanno organizzato le mobilitazioni, il 15 aprile Milano ha dato il via al primo giro nazionale di scioperi con ottima riuscita sia sul piano delle adesioni, sia su quello della visibilità. La settimana successiva hanno scioperato altri negozi in altre città, reiterando il successo. Concluso il primo giro di scioperi, l’azienda, dopo il primo iniziale imbarazzo, ancora tace… Non ci aspettavamo una simile riuscita delle agitazioni, ma soprattutto non se l’aspettavano loro… Segnali evidenti di nervosismo e sorrisi appassiti di direttori, capi-area, capi-canale e ancora più su… danno l’idea della cantonata che la direzione aziendale ha preso nel valutare lo stato dei rapporti di forza. Hanno così tentato di far rientrare il secondo giro di scioperi con una lettera recapitata direttamente ai negozi, il giorno prima dello sciopero, nella quale si parlava di tutto, senza dire niente...
Nonostante ciò il giorno dopo lo sciopero è riuscito pienamente. I colleghi da tutti i negozi si sono concentrati davanti al Megastore di Piazza Piemonte e hanno “celebrato il loro evento”… Ancora una volta abbiamo scioperato compatti ed uniti, ed ancora una volta la direzione ha dovuto incassare il colpo… inaspettato e diretto!
Oggi la fermezza cede il passo ad una ritrovata disponibilità. Vedremo cosa ci proporranno, ma con una consapevolezza inalienabile: non abbiamo fretta di chiudere la partita perchè il gioco lo stiamo conducendo noi. Se quello che uscirà dalla due giorni di trattativa non ci soddisferà, sapremo già cosa fare e come farlo! Abbiamo imparato che possiamo incidere, che le gerarchie, il potere ed il controllo dei capi nulla possono contro di noi quando siamo uniti e solidali. Tutti i dubbi che hanno preceduto gli scioperi sono scomparsi ora che siamo consapevoli della nostra forza e che l’abbiamo dimostrata. Appena sapremo quello che l’azienda è disposta a dare è urgente incontrarsi tutti, per fare il punto della situazione e decidere che fare, con la consapevolezza che qualsiasi cosa si decida la si dovrà decidere insieme e tutti perchè l’unità, la democrazia e la solidarietà sono la nostra forza e quindi la nostra pratica.