12.28.2005

DA DOVE RIPARIRE...

Il Santo Natale dei Fatturati è passato… in sede stanno freneticamente incasellano cifre ed incolonnano percentuali, ma come sarà andata?
A giudicare dal culo che ci siamo fatti direi bene, benissimo…per loro, e per noi lavoratori ?
la produttività sale, “sale, sale e fa molto male”…

l’azienda non può non dirsi soddisfatta, e noi? il nostro rinnovo contrattuale?
l’ultima proposta presentata dall’azienda ha determinato la sospensione dello stato di agitazione e la revoca dello sciopero…(!?!) Ed ora? L’azienda s’è salvata il natale. Niente sciopero. e noi? La sola minaccia dello sciopero ci ha permesso di cestinare la prima proposta dell’azienda e di riceverne una nuova: migliore certo della precedente ma rispetto alla nostra piattaforma alcune importanti rivendicazioni sono rimaste disattese. Si tratta di riaprire la trattativa con la consapevolezza che passi indietro non se ne fanno più. VI ABBIAMO SALVATO IL NATALE. ORA VI TOCCA SGANCIARE e se così non fosse bè, non è più natale, ma le vie del signore sono infinite…

il 24 e il 25 gennaio ci sarà l’incontro con l’azienda per riprendere la trattativa sulla nuova proposta.
Dobbiamo definire dei paletti imprescindibili per la trattativa affinché nessuno possa decidere sopra le nostre teste cosa ci va bene e cosa no. Nell’ambito delle assemblee sindacali ci è stata illustrata la proposta. Decidiamo cosa va bene e cosa no. Decidiamo quali sono i nostri margini e se l’azienda volesse ignorarli, lo stato di agitazione aspetta solo di essere ripreso, questa volta fino in fondo e senza interferenze da parte di chi non è un lavoratore... fatecelo fare un bello sciopero!! la mobilitazione è l’unica arma che abbiamo per alzare il prezzo, per migliorare le nostre condizioni di lavoro e di vita. Inoltre questo blog può diventare uno strumento utilissimo per noi e la nostra lotta, facciamolo conoscere ed interveniamoci.

Un paio di proposte che butto lì, per i paletti:

-sfere di applicazione: il contratto deve valere fin da subito per tutti.
-La riduzione d’orario non la vogliamo
-Ridurre (se possibile eliminare) salario d’ingrsso per i nuovi assunti.
-Buono acquisti da subito. (nella loro proposta ce lo volevano dare già da questo dicembre se avessimo firmato la proposta. Firmato non s’è firmato ma la trattativa l’abbiamo ripresa… urge segno tangibile di riconoscenza.
-sull’organizzazione dell’orario non abbiamo udito una risposta completa
-altro…

aspettando l’assemblea generale di tutti i lavoratori di Milano.
un collega che dopo l'ennesimo natale in negozio offre una taglia sulla testa di
babbo natale, vivo o morto.

12.27.2005

FUORI DALLE RIGHE...!

Ritenendo utile il superamento della grigia retorica vetero-sindacale contestataria/consociativa (anzichenò) vi forniamo un agile e fresco approccio al magico mondo dell’Effelunga in modo da consentire a qualsiasi Q.I. una comprensione facilitata (nei prossimi numeri implementeremo con figure, colori e gadget vari) e fornire gli elementi più trendy per una critica veramente e concretamente post-moderna (e basta con il cupo salariato fordista, viva, Viva, VIVA, VIVA il precariato new age-new millennio)

Risolto il problema dell’alto costo del lavoro – Durante un brain storming di alto livello si è finalmente trovata la quadratura del cerchio. Come riuscire a contenere i costi del sottoproletariato di negozio? Il problema era grave, ma le menti eccelse dei dirigenti sono riuscite a trovare 3 soluzioni concrete per affrontare questa spinosa questione:

1. ADOZIONE DELLA PATAFISICA – Considerando che la nostra società è distributrice di cultura si è deciso di adottare finalmente la patafisica (vedi A. Jarry e i surrealisti) come di ricalcalo degli straordinari. Basandosi su una formula matematica [x²- y/q= 3r + ¾x (√234i)], già adottata nei primi anni del 900, gli straordinari effettuati vanno in decremento sull’orario ordinario in modo progressivo in base alle fasi lunari e alle mareggiate. Da una prima proiezione i lavoratori per l’anno 2005 dovrebbero all’azienda € 12.450.563,88 periodico.

2. ESTERNALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI NON ESSENZIALI – Considerato lo sviluppo sempre più frenetico del mercato globalizzato si è ritenuto idoneo mantenersi al passo con i tempi. Sono state selezionate alcune mansioni di basso profilo che, esternalizzate, libererebbero il campo a nuove possibilità di sviluppo per le risorse presenti. Tra queste le principali a) addetto cassa – sostituito da un pratico video-citofono touch screen multirisposta in più lingue con impianto elettrificato in caso di mancato pagamento b) addetto alle vendite - sostituito da un comodo ricevitore collegato ad un call-center sito in una repubblica dei balcani c) magazziniere – i pacchi verranno spediti, tramite container, a Xiang Ging dove mille lavoratori cinesi sballeranno, caricheranno e disporranno i prodotti in ordine su scaffali in compensato che verranno inseriti giornalmente nei negozi da lavoranti rumeni.

3. RITORNO DELLO SCHIAVISMO – ancora in fase di studio…
Formazione – Considerata l’alta richiesta di formazione specifica e qualificante si è deciso, ai più alti livelli, di rivoluzionare l’iter di gestione delle casse in modo da integrare sapientemente il monotono tran tran lavorativo con lo sviluppo cognitivo richiesto. D’ora in poi i cassieri dovranno calcolarsi a mano il totale degli scontrini. L’impianto cassa consentirà un massimo di tre errori prima di espellere il lavoratore per giusta causa.
Carta Più – Per risolvere gli sgradevoli disguidi causati da una gestione improvvida della carta Più da parte della clientela (smarrimenti, dimenticanze, furti…) si è deciso di sostituire la tessera plastificata con una più comoda marchiatura a fuoco del singolo consumatore che, in quanto mediocre ed inetto come studi eseguiti da eminenti scuole economiche di pensiero dimostrano, accetterà sicuramente di buon grado l’innovazione apportata.
Sviluppo Aziendale – Per mantenersi coerentemente nel solco ideologico-istituzionale tracciato dal piano quinquennale più volte esposto ai lavoratori, il Cominter interno ha deciso di proseguire su questa rassicurante strada. Le prossime innovazioni saranno la sostituzione delle insegne con le nuove diciture Kolkoz e Soviet e l’attivazione di un treno blindato apposito che consenta di spostare facilmente le risorse meno fidelizzate al pensiero-azienda nel nuovo punto vendita di Kaliningrad (Siberia Orientale).
Marketing – Forte innovazione a livello di marketing. Verrà cambiato il simpatico animale che ci ha identificati più e più volte nelle campagne pubblicitarie. Va in pensione l’elefante. Sarà attivato un concorso per decidere quale nuovo compagno ci farà brand tra i consumatori. Le scelte possibili sono:

1. Le Locuste
2. Le Termiti
3. Le Blatte

STRAORDINARIO – Dopo il carotaggio avvenuto sul pianeta marte che ha consentito di supporre, con gli ovvi limiti della scienza, una possibile presenza di acqua negli strati profondi del pianeta, un’altra scoperta di immenso valore scientifico sta sconvolgendo il mondo. Dopo innumerevoli carotaggi nella Direzione Aziendale si è riscontrata la possibile, seppur minima, presenza di neuroni.

12.20.2005

iniziativa al LATO B

pubblichiamo il post di un'inizativa organizzata al LATO B, approffittando dell'occasione ringraziamo il LATO B per la gentile accoglienza che ci ha riservato, per le nostre assemblee e per i nosti dibattiti
Mercoledi 21 Dicembre
h.21:00 serata sugli OPG

Continuano gli appuntamenti politico-culturali. In questa occasione verrà affrontato il tema di pericolosità sociale e più nel dettaglio verrà chiarito come un'istituz ione come l' Ospedale Psichiatrico Giudiziario, sia da abolire. L'argomento verrà trattato con un approcio squisitamente tecnico-scientifico dal professor Ernesto Calvanese, esperto in materia e attualmente anche docente di Criminologia alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano.
L'obbiettivo della serata è naturalmente quello di informare la cittadinanza su un argomento troppo spesso messo da parte e volutamente nascosto, da questo incontro invece, si ha la pretesa, forse azzardata, ma sicuramente lodevole, di creare nei partecipanti una coscienza attiva del fatto che gli OPG costituiscono un punto oscuro nelle istituzioni italiane di riabilitazione del malato, e che tutto ciò non può e non deve gravare sui degenti, i quali vengono privati della dignità. Al termine dell'icontro seguirà un dibattito con quanti abbiano intenzione di fermarsi, per approfondire curiosità e chirire eventuali dubbi. Il professore e i suoi assistenti saranno contenti di rispondere a tutte le questioni che verranno poste.

c/o Lato B
P.zza XXIV Maggio,2
ex casello daziario

12.13.2005

ASSEMBLEE

AGGIORNAMENTO: le prossime ASSEMBLEE
GIOVEDI' 29 DICEMBRE
ASSEMBLEA SINDACALE
MS PIEMONTE
retribuita ed in orario di lavoro
in due turni dalle 15 alle 16.30
dalle 16.30 alle 18
GIOVEDI' 29 DICEMBRE
ASSEMBLEA SINDACALE
MS BAIRES
retribuita ed in due turni
GIOVEDI' 15 DICEMBRE
ASSEMBLEA SINDACALE
LF DUOMO
retribuita ed in orario di lavoro
in 2 turni dalle 16 alle 17
e dalle 17 alle 18
VENERDI' 16 DICEMBRE
ASSEMBLEA SINDACALE
RMS GALLERIA
retribuita ed in orario di lavoro
in 2 turni dalle 16 alle 17
e dalle 17 alle 18
SONO INVITATI A PARTECIPARE TUTTI I COLLEGHI DEI NEGOZI DOVE NON SONO IN PROGRAMMA ASSEMBLEE...(international, manzoni, Village...)

12.11.2005

Note a margine dell'incontro con l'azienda

…ricapitolando:

12 e 13 ottobre a Milano: l’azienda presenta alla commissione trattante del coordinamento nazionale dei delegati una proposta di rinnovo del contratto integrativo aziendale che non risponde ad alcune importanti rivendicazioni contenute nella nostra piattaforma rivendicativa.
La commissione trattante, giudicando negativamente la proposta aziendale, sospende il tavolo delle trattative e torna dai lavoratori illustrando la proposta dell’azienda che viene respinta al mittente e nelle assemblee si cominciano a definire i metodi di lotta per un eventuale stato di agitazione.

24 novembre a Roma: si riunisce il coordinamento nazionale dei delegati, in considerazione delle assemblee con i lavoratori tenutesi in tutte le città e del silenzio aziendale dichiara lo stato di agitazione. Vengono proposti all’attenzione dell’azienda 5 punti sui quali vogliamo che riprendano le trattative.

1 dicembre a Milano: assemblea sindacale generale dei lavoratori, viene definito un programma di iniziative e mobilitazioni che portino allo sciopero indetto per il 17 dicembre. Si susseguono volantinaggi di fronte ai negozi e la comunicazione con i mezzi di informazione porta alla pubblicazione di alcuni articolo.
Nella giornata del 1° dicembre si apprende la notizia che l’azienda è disposta a riaprire il tavolo delle trattative.

E arriviamo al 9 dicembre a Roma:

la commissione trattante è composta dai delegati delle seguenti città: Milano, Roma, Genova, Napoli, Bari, Firenze, Bologna, Padova, Torino. L’azienda illustra la sua seconda proposta per il rinnovo contrattuale. La trattativa su questa proposta è subordinata alla sospensione dello stato di agitazione.
Rispetto alla prima proposta è decisamente migliore ma rispetto alla piattaforma rivendicativa dei lavoratori ci sono alcuni nodi da sciogliere.
Sentita la proposta, la commissione trattante si riunisce senza l’azienda: I delegati si confrontano sulla proposta dell’azienda che viene giudicata complessivamente un passo in avanti ma vengono ribaditi con fermezza alcuni problemi imprescindibili sui quali si da mandato ai funzionari nazionali di sondare la disponibilità dell’azienda.

I funzionari nazionali cominciano a sondare l’azienda e ricevono rassicurazioni sulla disponibilità a rivedere le criticità sollevate dai delegati.

Le ipotesi a questo punto sono 2:
accettare la proposta dell’azienda come terreno di trattativa e sospendere lo stato di agitazione.
Rifiutare la proposta dell’azienda e continuare con lo stato di agitazione.

…ora la trattativa può riprendere. Lo stato di agitazione è stato sospeso ma teniamoci pronti... se nell'ambito della trattativa non si arriverà ad un accordo ci mettiamo poco a riconfermare lo stato di agitazione e continuare la mobilitazione. parleremo di tutto questo nelle assemblee che si terranno in settimana presso i negozi..cominciate a guadarvi la proposta!

Proposta dell'azienda del 9 dicembre

E' possibile richiedere all'indirizzo mail del blog , blogeffelunga@hotmail.it la proposta integrale (informatizzata) presentata dall'azienda alla commissione trattante dei delegati.

lettera aperta al manifesto

E’ stato molto interessante leggere sul Manifesto di Sabato 26 novembre la notizia del comportamento antisindacale attuato da Librerie Feltrinelli nel negozio di Genova in occasione dello sciopero generale del 25 novembre scorso.
Come lavoratori della suddetta catena siamo stati molto contenti nel constatare che finalmente si sta cominciando a rompere quel meccanismo di autocensura che sembra scattare a sinistra (e purtroppo anche in taluni ambienti sindacali) quando si parla di Feltrinelli.
E’ superfluo parlare di quello che per molte persone (ed in primis per noi lavoratori) ha rappresentato e ancora rappresenta la storica Effe nel panorama culturale italiano.
Meno superfluo e meno scontato è invece parlare di quello che sta accadendo in questo momento in quella che ormai è la più grande catena di librerie del Paese.
Dopo mugugni e tanto malessere individuale, da qualche tempo noi lavoratori abbiamo preso a parlare e ad organizzarci: abbiamo cominciato a riflettere sulle nostre condizioni di lavoro e a chiamare diritti ciò che per anni ci è stato fatto passare per concessione da parte di un padrone particolarmente illuminato e amico dei suoi lavoratori.
Inascoltati nei nostri mugugni, abbiamo assistito ad una decisa virata dell’azienda verso la grande distribuzione tramite l’innestarsi di un gruppo dirigente proveniente dalle più grandi catene di supermercati italiane. Così, ad un certo punto, i libri sono diventati pezzi e si è cominciato a giudicarli e a promuoverli più in base alla vendibilità che alla qualità. Gli eventi culturali hanno cominciato ad essere finalizzati alla vendita dei prodotti e le vetrine sono diventate spazi pubblicitari da vendere alle principali case editrici.
Poi l’azienda ha smesso di parlare sia di qualità del lavoro, sia di formazione dei dipendenti, preferendo concetti più innovativi come flessibilità e produttività.
Le nostre vite sono diventate un difficile slalom tra orari che cambiano giorno per giorno e riposi mai fissi, con un’insostenibile mescolanza di tempo del lavoro e tempo della vita.
La formazione che ci è stata offerta dall’azienda è stata tutta orientata alla soddisfazione del cliente, all’insegna di una formula che può essere sintetizzata in “sorridi, dagli ragione e vedrai che qualcosa compra…”
Ci siamo trovati così a dover sostenere da soli la nostra formazione, acquistando di tasca nostra, con sconti neppure cosi vantaggiosi, i prodotti che dovevamo conoscere e vendere ( a questo proposito è ormai assai frequente la paradossale situazione dell’applicazione ai clienti possessori della carta fedeltà di uno sconto più alto di quello offerto ai dipendenti dall’azienda…).
E cosi, continuando a parlare, ci siamo resi conto che non eravamo così privilegiati come tutti credono (“beato te che lavori in Feltrinelli…”), che le nostre condizioni di lavoro non erano cosi diverse rispetto a quelle dei nostri tanti colleghi impiegati nelle aziende della grande distribuzione, che vendere libri non era tanto diverso dal vendere piselli o cucine componibili. Abbiamo cominciato a sentirci meno librai/ discai e più banconisti…
Di tutto questo ci siamo trovati a discutere e di questo abbiamo parlato all’azienda in occasione del rinnovo contrattuale in atto.
Le nostre proposte relative a salario, formazione, organizzazione del lavoro ed estensione dei diritti ai nuovi assunti sono state praticamente ignorate dall’azienda, portando ad un’inevitabile sospensione del tavolo delle trattative ed alla dichiarazione dello stato d’agitazione.
E’ questo il clima intorno a cui si è sviluppata la nostra mobilitazione in occasione dello sciopero del 25 novembre e si svilupperà quella previste nei prossimi giorni.
Quanto accaduto a Genova è stato solo un episodio del clima di sottile intimidazione/ provocazione che si sta creando intorno alle nostre rivendicazioni e al nostro agire.
Questo è quanto sta accadendo dietro la gloriosa Effe rossa, quello che molti non sanno e quello che alcuni fanno finta di non sapere.

12.10.2005

aggiornamento incontro 9/12

ecco un primo flash per il blog

aggiornamenti dell’incontro con l'azienda del 9 dicembre a Roma.

in risposta allo stato di agitazione dichiarato dalle organizzazioni sindacali e
alle iniziative messe in campo dalle assemblee dei lavoratori l’azienda ha
presentato una nuova proposta su cui riprendere le trattative. la proposta è
decisamente un passo in avanti rispetto alla prima, presentata ai delegati il 13
ottobre e bocciata dalle assemblee dei lavoratori.

Le alternative erano 2:

1 sospendere lo stato di agitazione, tornare al confronto con i lavoratori sulla
nuova proposta, sulla sospensione dello stato di agitazione e sulla gestione
della nuova trattativa.
2 respingere al mittente la nuova proposta ed intensificare lo stato di
agitazione

È stato decisa la prima soluzione. Ad inizio settimana si svolgeranno le
assemblee nei negozi (comunicheremo al più presto luoghi e orari). Per valutare
collettivamente la nuova proposta e per valutare se accettare la sospensione
dello stato di agitazione.

Seguirà documentazione ed informazioni più articolate

lavorare in un feltrinelli village

Ciao,
vorrei brevemente e schematicamente dare un’idea di come è organizzato il lavoro nel punto vendita Feltrinelli di Sesto, che appartiene alla catena dei “ Village”, realtà nuova e in forte espansione.
Il negozio di Sesto S.Giovanni che ha aperto il 3 Luglio 2003 e si trova all’interno del cento comm. “Sarca”, occupa una superficie di 606 mq. complessivi, di cui 500 di vendita.
Tratta libri, cd, dvd/vhs, multimedia, cartoleria.
Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti:
lunedì/venerdì 9.00-22.00
sabato 9.00-21.00
+ una domenica circa al mese con orario 9.00-21.00
Siamo in 6 (di cui 1 responsabile).
La giornata lavorativa è di 8 ore +1/2 ora di pausa x 5 giorni, con 1 giorno di riposo infrasettimanale x un tot. di 40 ore settimanali.
I turni vengono programmati ogni 2 settimane circa.
Indicativamente abbiamo turni di: apertura 08.00-16.30
chiusura 13.30-22.00
centrale 11.00-19.30
spezzato 08.00-12.00/18.00-22.00
Quindi normalmente una persona in apertura, una in chiusura, una spezza, uno o due centrali , uno o due riposo.
All’occorrenza può capitare che il turno venga organizzato su 6 giorni (con turni di 6/7/8 ore giornaliere), quindi senza giorno di riposo infrasettimanale.
La programmazione settimanale dei turni rispetta una rotazione arbitraria che spesso e volentieri viene modificata in base alle esigenze del momento.
Il sabato non può essere di riposo e neanche la domenica se il negozio rimane aperto.
Lavorando la domenica i 2 giorni di riposo infrasettimanali non possono essere attaccati.
Concessioni in merito vengono fatte in particolari periodi dell’anno, ad es. periodo natalizio,
per rendere vagamente più umani i ritmi di lavoro.
Cambi turno o modifiche per esigenze personali non sono benaccetti.

Non abbiamo una suddivisione delle mansioni.”Tutti devono saper fare tutto”, quindi tutto ciò che è inerente la conduzione del negozio:
apertura
chiusura
cassa
servizio clienti
ricevimento,carico ed esposizione merce
monitoraggio campagne (bollinatura/sbollinatura)
gestione rese merce
gestione parte amministrativa (banking, documenti cassa/merce ecc.)
alcune persone sono impegnate anche nella gestione delle scorte minime e delle proposte d’ordine

Non godiamo di 15° mensilità.
Non abbiamo indennità per il lavoro domenicale.
Premi produzione ad oggi non se ne sono visti.
Non abbiamo diritto ad un buono libri ma ad uno sconto del 30% sull’acquisto di articoli esenti e del 20% su quelli con iva.
Non beneficiamo di ticket.
Non timbriamo alcun cartellino ad inizio/fine turno.

12.09.2005

QUESTO BLOG E’ UNA DISCO LIBRERIA FELTRINELLI

Non avremmo mai voluto aprirlo questo Blog. Non avremmo mai voluta aprirla questa libreria che non esiste. Il nostro sogno sarebbe stato quello di non averne alcun bisogno. Avremmo voluto impiegare la nostra passione, la nostra competenza nei negozi Feltrinelli e Ricordi.
Ci avevano raccontato la storia di un lavoro culturale, ma in questi anni qualcuno ha pensato bene di giustiziarlo con un colpo alla nuca, facendo finta di nulla, sperando che nessuno se ne accorgesse, illudendosi che noi saremmo restati zitti a spingere i carrelli di un Supermercato di Libri e Dischi, dall’audace nome di Effelunga.
Allora siamo stati costretti.
Questo Blog è il nostro lavoro come vorremmo che fosse, questo Blog è l’unica possibilità che abbiamo per comunicare il furto perpetrato alla nostra professionalità, effettuato da manager mercenari e pericolosamente ottusi consulenti del lavoro. Lo vogliamo rivelare a chi non se lo potrebbe nemmeno immaginare, a chi ingenuamente crede, entrando in una libreria o in un negozio di dischi Feltrinelli, di varcare la soglia di un mondo magico per dipendenti privilegiati.
Siamo stati costretti a pensare a questo Blog, non sappiamo ancora quanti libri e quanti dischi, quante idee ci finiranno dentro.

articolo manifesto

LIBRERIE

La Feltrinelli sciopera il 17

Sciopero nel gruppo Feltrinelli il 17 dicembre. I dipendenti denunciano «la situazione di scontro creatasi con l'azienda in seguito al rinnovo dell'integrativo, scaduto nel marzo 2005». La piattaforma, spiegano, fino a oggi ha ricevuto un no su tutti i fronti. I dipendenti Feltrinelli chiedono: 1) la tutela delle condizioni e degli orari di lavoro; 2) l'adeguamento del salario; 3) il programma di formazione; 4) la trasparenza sulle modalità di calcolo e distribuzione del premio variabile; 5) il maggior coinvolgimento dei dipendenti, tramite Rsu, nell'organizzazione del lavoro; 6) l'omologazione del trattamento dei dipendenti, diversificato secondo i punti vendita (Megastore, Librerie, Village e Ricordi). Il 9 dicembre è fissato un incontro con l'azienda: senza risposte soddisfacenti, il 17 si sciopera.

Da Il manifesto dell'9/11/05

12.07.2005

prospetto piattaforma

E' possibile richiedere all'indiriizo mail del blog blogeffelunga@hotmail.it il prospetto della piattaforma contrattuale, proposta dal coordinamento nazionale dei delegati, e delle risposte date dall'azienda durante l'incontro del 13 Settembre scorso

stato di agitazione

STATO DI AGITAZIONE IN FELTRINELLI
SCIOPERO DEI DIPENDENTI IL 17 DICEMBRE


COMUNICATO STAMPA


STATO DI AGITAZIONE.
I lavoratori Feltrinelli hanno dichiarato lo stato di agitazione in conseguenza della situazione di scontro con l’azienda creatasi negli ultimi mesi in relazione al rinnovo del contratto integrativo aziendale, firmato nel 2001 e scaduto nel marzo 2005.

SCIOPERO.
In seguito al rifiuto di tutte le richieste avanzate nella piattaforma rivendicativa e all’atteggiamento di chiusura della dirigenza aziendale, è stato annunciato lo sciopero per la giornata del 17 dicembre.

LE RICHIESTE
In sede di rinnovo contrattuale i dipendenti Feltrinelli, tramite i rappresentanti sindacali, hanno avanzato una serie di richieste (cfr. allegato) che riguardano:
- La tutela delle condizioni e degli orari di lavoro
- L’adeguamento del salario
- Il programma di formazione
- La trasparenza sulle modalità di calcolo e distribuzione del premio variabile
- Il maggior coinvolgimento dei dipendenti, tramite RSU, nell’organizzazione del lavoro
- L’omologazione del trattamento dei dipendenti, estremamente diversificato a seconda del punto vendita per cui vengono assunti (ci sono profonde differenze fra i contratti di Megastore, Librerie, Village e Ricordi derivanti dalla rapida espansione del Gruppo a seguito delle recenti acquisizioni e fusioni societarie)

La situazione attuale del Gruppo Feltrinelli è cambiata profondamente dal 2001: ragioni e timori concorrenziali si sono tradotti con successo in obiettivi di consolidamento della leadership del Gruppo, che si propone come interlocutore privilegiato di tutto il mercato culturale italiano. Lo testimonia l’ambizioso piano di investimenti intrapreso, che prevede l’apertura di nuovi punti vendita in numerose città, l’espansione fortissima della catena “Village”, l’ambizioso progetto Grandi Stazioni.
Le richieste dei lavoratori sono legittimate dalla consapevolezza che i risultati del gruppo sono dovuti anche all’impegno profuso in questi anni dai dipendenti.

PERCHE’ UNO SCIOPERO?
LE TAPPE DEL CONFRONTO

12-13 ottobre.
Incontro del Coordinamento Nazionale dei Delegati con l’azienda: nessuna richiesta viene accolta.
Dopo aver comunicato l’esito negativo della trattativa, è stato sottoposto un questionario ai dipendenti:
- Siete disposti ad accettare le condizioni proposte dall’azienda? Risposta unanime: NO.
- Indicate tre punti dell’ipotesi di piattaforma proposta che ritenete irrinunciabili. Risposta: Sfera di applicazione contrattuale, trattamento economico, formazione. (è giusto?)

Per più di un mese la dirigenza aziendale tace.

24 novembre: il Coordinamento Nazionale dei Delegati, rappresentate le città di Milano, Roma, Napoli, Genova, Bologna, Firenze e Bari, dichiara lo stato di agitazione come strumento per rilanciare la trattativa con l’azienda e coordina le iniziative di mobilitazione a livello nazionale, tra cui viene annunciato lo sciopero dei lavoratori Feltrinelli per il 17 dicembre e minacciato il blocco degli straordinari (risorsa vitale per i punti vendita nel periodo natalizio).




25 novembre: gran parte dei dipendenti (sarebbe meglio indicare la percentuale, se la conosciamo con sufficiente precisione) aderisce allo sciopero generale contro la Finanziaria, caratterizzando fortemente la propria partecipazione con lo scontro in corso per il rinnovo del contratto interno.

9 dicembre – cosa accadrà?
A seguito della dichiarazione di sciopero, finalmente, viene fissato dai rappresentanti aziendali un incontro per riaprire la trattativa.
Pur soddisfatti di aver finalmente la possibilità di un nuovo confronto, ribadiamo la fermezza sui punti considerati irrinunciabili, che riguardano la garanzia di poter lavorare in un ambiente dignitoso e in condizioni accettabili, di ricevere un trattamento rispettoso e uno stipendio adeguato al lavoro svolto e al costo della vita delle città in cui viviamo.

17 dicembre: sciopero?
Se il 9 dicembre non verrà raggiunto un accordo soddisfacente, e se ancora verrà contrapposto un muro di gomma alle richieste dei dipendenti…non ci resterà altra scelta che quella dello sciopero.
Una scelta difficile per i lavoratori che, in un periodo cruciale come quello natalizio, mettono a rischio il conseguimento del premio variabile legato al raggiungimento del budget annuo.
Una soluzione estrema per sottolineare la ferma determinazione dei lavoratori e per denunciare la situazione di disagio in cui si trovano e l’indifferenza con cui vengono trattati.

12.02.2005

comunicato stampa, STATO DI AGITAZIONE

STATO DI AGITAZIONE IN FELTRINELLI
SCIOPERO DEI DIPENDENTI IL 17 DICEMBRE



STATO DI AGITAZIONE.
I lavoratori Feltrinelli hanno dichiarato lo stato di agitazione in conseguenza della situazione di scontro con l’azienda creatasi negli ultimi mesi in relazione al rinnovo del contratto integrativo aziendale, firmato nel 2001 e scaduto nel marzo 2005.

SCIOPERO.
In seguito al rifiuto di tutte le richieste avanzate nella piattaforma rivendicativa e all’atteggiamento di chiusura della dirigenza aziendale, è stato annunciato lo sciopero per la giornata del 17 dicembre.

LE RICHIESTE
In sede di rinnovo contrattuale i dipendenti Feltrinelli, tramite i rappresentanti sindacali, hanno avanzato una serie di richieste (cfr. allegato) che riguardano:
- La tutela delle condizioni e degli orari di lavoro
- L’adeguamento del salario
- Il programma di formazione
- La trasparenza sulle modalità di calcolo e distribuzione del premio variabile
- Il maggior coinvolgimento dei dipendenti, tramite RSU, nell’organizzazione del lavoro
- L’omologazione del trattamento dei dipendenti, estremamente diversificato a seconda del punto vendita per cui vengono assunti (ci sono profonde differenze fra i contratti di Megastore, Librerie, Village e Ricordi derivanti dalla rapida espansione del Gruppo a seguito delle recenti acquisizioni e fusioni societarie)

La situazione attuale del Gruppo Feltrinelli è cambiata profondamente dal 2001: ragioni e timori concorrenziali si sono tradotti con successo in obiettivi di consolidamento della leadership del Gruppo, che si propone come interlocutore privilegiato di tutto il mercato culturale italiano. Lo testimonia l’ambizioso piano di investimenti intrapreso, che prevede l’apertura di nuovi punti vendita in numerose città, l’espansione fortissima della catena “Village”, l’ambizioso progetto Grandi Stazioni.
Le richieste dei lavoratori sono legittimate dalla consapevolezza che i risultati del gruppo sono dovuti anche all’impegno profuso in questi anni dai dipendenti.

PERCHE’ UNO SCIOPERO?
LE TAPPE DEL CONFRONTO

12-13 ottobre.
Incontro del Coordinamento Nazionale dei Delegati con l’azienda: nessuna richiesta viene accolta.
Dopo aver comunicato l’esito negativo della trattativa, è stato sottoposto un questionario ai dipendenti:
- Siete disposti ad accettare le condizioni proposte dall’azienda? Risposta unanime: NO.
- Indicate 4 punti dell’ipotesi di piattaforma proposta che ritenete irrinunciabili. Risposta: Sfera di applicazione contrattuale, trattamento economico, formazione differente gestione della turnistica.

Per più di un mese la dirigenza aziendale tace.

24 novembre: il Coordinamento Nazionale dei Delegati, rappresentate le città di Milano, Roma, Napoli, Genova, Bologna, Firenze e Bari, dichiara lo stato di agitazione come strumento per rilanciare la trattativa con l’azienda e coordina le iniziative di mobilitazione a livello nazionale, tra cui viene annunciato lo sciopero dei lavoratori Feltrinelli per il 17 dicembre e minacciato il blocco degli straordinari (risorsa vitale per i punti vendita nel periodo natalizio).




25 novembre: gran parte dei dipendenti aderisce allo sciopero generale contro la Finanziaria, caratterizzando fortemente la propria partecipazione con lo scontro in corso per il rinnovo del contratto interno.

9 dicembre – cosa accadrà?
A seguito della dichiarazione di sciopero, finalmente, viene fissato dai rappresentanti aziendali un incontro per riaprire la trattativa.
Pur soddisfatti di aver finalmente la possibilità di un nuovo confronto, ribadiamo la fermezza sui punti considerati irrinunciabili, che riguardano la garanzia di poter lavorare in un ambiente dignitoso e in condizioni accettabili, di ricevere un trattamento rispettoso e uno stipendio adeguato al lavoro svolto e al costo della vita delle città in cui viviamo.

17 dicembre: sciopero?
Se il 9 dicembre non verrà raggiunto un accordo soddisfacente, e se ancora verrà contrapposto un muro di gomma alle richieste dei dipendenti…non ci resterà altra scelta che quella dello sciopero.
Una scelta difficile per i lavoratori che, in un periodo cruciale come quello natalizio, mettono a rischio il conseguimento del premio variabile legato al raggiungimento del budget annuo.
Una soluzione estrema per sottolineare la ferma determinazione dei lavoratori e per denunciare la situazione di disagio in cui si trovano e l’indifferenza con cui vengono trattati.